"Sindrome dello Struzzo: su trivelle e ARPAB, Pittella e la sua maggioranza scelgono di mettere la testa sotto la sabbia"

POTENZA - La seduta consiliare di ieri ha plasticamente palesato lo “status quo” di quella che è (o vorrebbe essere) “la classe politica” della nostra regione: capace di secernere solo “fuffa” retorica per produrre roboanti promesse e mirabolanti annunci. Ma “sotto il vestito” della propaganda, “non c’è niente”: nessuna soluzione ai problemi che affliggono i lucani e la Basilicata; di fronte allo spettro dell’invasione delle trivelle e alla grave situazione di ARPAB, i nostri eroi, Pittella e i consiglieri regionali di maggioranza, ma anche di parte dell’opposizione, cosa sono stati capaci di fare? Acrobazie verbali e politiche degne della rinomata ditta circense “Cirque du Soleil.”
La mattinata di ieri è iniziata con l’udienza di parifica del rendiconto sul bilancio del 2014 della Regione Basilicata dalla sezione di controllo della Corte dei conti. I magistrati contabili hanno ancora una volta evidenziato le pecche che caratterizzano l’operato della macchina regionale a tutti i livelli: si fatica ad attivare un piano delle performance (che attesta se i dipendenti regionali conseguono o meno i risultati preventivati), eppure soprattutto i dirigenti ricevono ugualmente i ricchi premi (e cotillons); le società partecipate regionali sono zavorre pesantissime che drenano preziose risorse regionali. Ciliegina sulla torta, i contratti c.d. “derivati” che pesano per svariate decine di milioni di euro sul bilancio regionale:non si sa chi, come e, soprattutto, perchè la Regione Basilicata ha sottoscritto questi contratti “capestro” per le finanze regionali. L’ARPAB, poi, è stata citata come esempio di cattiva amministrazione.
Davanti a tutti questi rilievi, Pittella, approfittando della presenza dei giornalisti, ha solennemente annunciato di voler intervenire: come? Quando? Non è dato sapere.
La giornata è poi proseguita in consiglio:  anche qui non sono mancati i colpi di scena.
La maggioranza si era concessa una settimana di tempo per riflettere sulla mozione presentata dai consiglieri Mollica e Romaniello relativa all’impugnativa  delle disposizioni attuative (decreto del MInistero dello Sviluppo, MISE) del famigerato articolo art. 38 “Sblocca Trivelle” (anche il portavoce M5S Gianni Leggieri aveva presentato una mozione di dura condanna del provvedimento). Con la mozione approvata ieri, la maggioranza allargata (la stessa che decise di non impugnare lo Sblocca Italia lo scorso 4 dicembre), pensa di essersi messa definitivamente la coscienza a posto. Difatti, a pochi minuti dall’approvazione, sono partiti i comunicati di giubilo dei vari Cifarelli, Mollica e Romaniello, quasi a voler dare un maldestro colpo di spugna alle omissioni ed agli errori del recente passato. Chiedere oggi di impugnare il decreto attuativo dell’art. 38  “Sblocca Trivelle”, quando si è omesso di impugnare innanzi alla Corte Costituzionale direttamente l’art. 38, appare un mero palliativo, quasi a voler mettere un “cerotto” su una ferita profondissima inferta al territorio regionale: una ferita che richiederebbe, per salvare la vita al paziente, un urgente e complesso intervento chirurgico!
Sempre nella seduta di ieri, si era chiamati a decidere anche su una mozione del consigliere Romaniello. L’ex SEL proponeva la stabilizzazione di 10 dipendenti precari  dell’Agenzia Sviluppo Basilicata. Ricordiamo a tutti che i dipendenti dell’agenzia non sono stati assunti con un concorso pubblico ma con una selezione (i cui criteri non è dato conoscere), esclusivamente affidata ad una società esterna, la Contest Consulting. Perchè aggirare ancora una volta la regola costituzionale del concorso pubblico? Perchè aggiungere altri dipendenti sul groppone di mamma regione? Ovviamente si è deciso di voler “stabilizzare” chi è stato assunto senza concorso pubblico. Mica si può frustrare un importante bacino di voti!
Dulcis in fundo, attorno alle 20.30, si è giunti ad uno dei punti più caldi all’ordine del giorno: l’approvazione del bilancio preventivo ARPAB per l'esercizio 2014 e del bilancio pluriennale relativo al triennio 2014 — 2016. Primo segno di insicurezza è stato rappresentato dal fatto che il consiglio voleva partire con l’approvazione del bilancio pluriennale 2014 - 2016, per poi passare a quello 2014, tanto per complicare ulteriormente la situazione. La riunione di maggioranza per decidere sul punto è stato un segno evidente dei timori che aleggiano sui colleghi consiglieri. L’ultima seduta della seconda commissione aveva preannunciato questo imbarazzo: ricordiamo che Polese, Galante, Bradascio e Pietrantuono avevano abbandonato i lavori sul punto che prevedeva l’invio del carteggio di ARPAB alla Corte dei Conti. Evidentemente qualcosa non va, la maggioranza non se la sente di approvare questo capolavoro di cattiva amministrazione ed ha chiesto altri giorni di ‘riflessione’.
Ci auguriamo che pian piano questi signori inizino a riprendere la bussola e ad avere il bene della collettività come unico obbiettivo. La strada è lunga, ma il M5S Basilicata farà di tutto perchè l’unica rotta sia quella che porta al bene comune.
A riferirlo in una nota Gianni Perrino, capogruppo M5S Basilicata - Consiglio Regionale.