"L'Europa chiama Matera, ma Matera non risponde"

MATERA - È un vero e proprio paradosso: mentre Matera vive il suo momento glorioso come capitale europea della cultura e la politica si dà un gran daffare per recuperare finanziamenti e attrarre investimenti, c'è chi da Matera ha deciso di andare via. È il caso di Sviluppo Basilicata - la società in house della Regione Basilicata specializzata in finanza d'impresa - che, stando a quanto riporta il segretario generale della Fiba Cisl lucana, Gennarino Macchia, si appresterebbe a chiudere lo sportello Europe Direct di Matera, "decisione che potrebbe essere l'anticamera della chiusura della sede materana di Sviluppo Basilicata", denuncia il sindacalista.

Europe Direct è una rete di sportelli sulle opportunità che l'Unione Europea offre a cittadini, operatori economici e sociali, organismi di ricerca ed enti pubblici, rete che dipende direttamente dalla presidenza della comissione Ue. Dal gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2015 lo sportello è gestito da Sviluppo Basilicata che, però, non ha partecipato al bando per il piano d'azione 2016. Morale della favola? Dal 1° gennaio lo sportello materano di Europe Direct, a causa della mancata candidatura di Sviluppo Basilicata, cessa di esistere. In controtedenza Potenza, dove lo sportello è gestito da un soggetto privato, che non solo eroga il servizio, ma riesce a candidare e finanziare, grazie anche al fatto di essere sportello informativo Europe Direct, progetti diretti recuperando il costo del servizio.

Per Macchia "si tratta di una perdita gravissima e inconcepibile che arriva proprio nel momento in cui massima dovrebbe essere la convergenza delle istituzioni sul progetto Matera 2019. Con questa discutibile scelta Sviluppo Basilicata - prosegue il sindacalista della Cisl - oltre a perdere un cofinanziamento europeo di 25 mila euro per la gestione dello sportello, di fatto abdica al suo ruolo di agente di sviluppo e di divulgazione delle opportunità offerte dall'Europa. Eppure, il 10 novembre scorso l'amministratore unico Giampiero Maruggi in un'intervista ad una tv locale dichiarava: 'Europe Direct a Matera è Sviluppo Basilicata. L’attività di Sviluppo Basilicata sarà sempre più orientata all’Europa e alle opportunità che essa offre per chi vuole intraprendere. Matera è un buon posto dove parlare di Europa perché essa è percepita poco e male tra i cittadini perciò bisogna portarla in maniera sempre più diffusa tra la gente. Ognuno deve fare la propria parte'. A questo punto - osserva Macchia - una domanda è lecita: Maruggi ha un gemello?".

"La contraddizione - continua il segretario della Fiba Cisl lucana - è sotto gli occhi di tutti. L'arrivo di Maruggi a Sviluppo Basilicata è stato visto come propedeutico per il rilancio della società e per definire in maniera chiara la sua missione. Ad oggi registriamo alcuni passaggi positivi, ma anche qualche passaggio a vuoto. Senza un puntuale piano industriale si rischia di assumere decisioni che insieme ai costi tagliano anche gli investimenti. Nel caso di specie, poi, sarei curioso di sapere se il presidente Pittella era d'accordo sulla gestione del progetto. Non vorrei che questo sia l'inizio di un'operazione che veda Sviluppo Basilicata disimpegnarsi dal territorio materano, sospetto che mi viene confermato da voci che prospettano una prossima chiusura della sede Matera della società. Mi meraviglierebbe molto questa decisione alla luce delle dichiarazioni che il Dott. Maruggi ha esternato in occasione dell’incontro avuto con le organizzazioni confederali in cui evidenziava che il territorio materano era dal punto di vista imprenditoriale il più dinamico. Da parte della Fiba Cisl - conclude Macchia - l'attenzione sarà massima e spero di trovare su questo percorso supporto da parte delle istituzioni locali e della società civile".