Equitalia, lavoratori preoccupati per futuro ente riscossione

POTENZA – Le dichiarazioni rilasciate oggi da Renzi all'emittente radiofonica Rtl 102.5 sulla prossima chiusura di Equitalia preoccupano i dipendenti della società di riscossione che ieri si sono riuniti in assemblea a Potenza e Matera proprio per discutere quella definiscono “una riforma pasticciata che rischia di diventare negativa per tutti i cittadini”. “Il presidente del Consiglio – commenta il segretario generale della First Cisl Basilicata, Gennarino Macchia – vuole far credere che chiudendo Equitalia si pagheranno meno tasse, ma ciò non è vero. È vero, invece, che per ridurre la pressione fiscale servirebbe una riforma seria e strutturata che sappia distinguere fra chi non paga per necessità e chi evade per scelta e che incida laddove si decide, ovvero gli enti impositori, quanto deve essere pagato e quali sono i contribuenti che devono pagare. Al contrario si cerca solo un facile consenso propagandando un inutile intervento su chi è chiamato a riscuotere quanto deciso da altri sulla base di rigide leggi dello Stato”.

“Il punto di arrivo della riforma della riscossione – continua Macchia – non è ancora chiaro, anche se viene considerata prevalente quella che prevede l’inclusione nell’Agenzia delle Entrate come direzione per la riscossione. In ogni caso, qualunque sarà la soluzione tecnica, ci è stato detto che non sono previsti tagli ai livelli occupazionali. Ci viene detto che questi cambiamenti sono stati effettuati nel tentativo di rendere la riscossione più efficace e di diminuirne i costi operativi, ma la ragione più vera è che non si è saputo intervenire strutturalmente sul sistema fiscale italiano che, sia in fase di accertamento che di riscossione, realizza una politica persecutoria con i deboli e debole con i grandi evasori. Equitalia rappresenta l’ultimo anello del sistema fiscale, e su di essa in questi anni sono stati scaricati tutti i problemi non risolti e i limiti della fiscalità del nostro Paese, a partire da un’imposizione troppo pesante ed iniqua, e dalla scelta politica di dare priorità all’aumento del volume di riscossione con procedure massive, poco attente alle problematiche dei singoli cittadini rispetto all’effettuazione di una seria campagna di deterrenza ed una decisa lotta all’evasione ed all’elusione fiscale e contributiva”.

“Questa situazione ha determinato una forte reattività negativa verso Equitalia – osserva il segretario della First Cisl – al cui solo operato, nella mente dei contribuenti, è spesso attribuita la piena responsabilità di situazioni che, invece, sono quasi sempre riferibili all’attività dei diversi enti impositori. La proposta delle organizzazioni sindacali di categoria, rappresentata in più sedi istituzionali, a partire dalle audizioni dello scorso luglio in commissione Finanze di Camera e Senato, prevede un unico soggetto che si occupi della riscossione dei crediti dello Stato e degli enti locali, e che venga mantenuto l’attuale sistema duale, ossia la divisione tra il soggetto che fa l’accertamento e quello che riscuote. Questo sistema determina che le diverse fasi dell’accertamento e della riscossione siano gestite in positiva contrapposizione da tutti i componenti della filiera del fisco, garantendo, nell’interesse del contribuente, la terzietà della pubblica amministrazione. Tale proposta prevede anche che l’agente della riscossione, oltre a tutelare il credito, possa svolgere anche funzioni di consulente dei contribuenti; avere pieno accesso alle banche dati degli enti impositori per poter verificare la fondatezza delle iscrizioni a ruolo, svolgendo così il proprio compito con maggiore flessibilità operativa, per rendere più chiaro e condivisibile il rapporto con il contribuente”.