“La Dea di Morgantina –Il ritorno della Madre Terra” nella terra dell’autore

TRECCHINA - “La Dea di Morgantina – Il ritorno della Madre Terra”, l’avvincente ed elegante romanzo dello scrittore salernitano Emilio Sarli, pubblicato da Bonfirraro editore, sbarca a Trecchina (PZ), venerdì 26 agosto, alle ore 19 in piazza M. Teresa di Calcutta, in occasione della manifestazione itinerante “Estate a Trecchina”, patrocinata dal comune, per la rassegna “Leggendo sotto le stelle”. L’autore dialogherà con l’avv. Fabio Marcante e il giornalista Pietro Cusati. Sono previste letture di alcuni brani tratti dal volume.

Al centro dell’intera narrazione, la splendida scultura di Morgantinache, dopo una lunga serie di traversie - trafugata da tombaroli nell’antica area archeologica che fu dei Morgeti ed esposta in esilio per anni al Paul GettyMuseum di Malibù (Los Angeles) - ha deciso di ritornare sul piedistallo che le spettava di diritto, al centro della Sicilia, nell’omonima area archeologica dell’ennese, come un gioiello incastonato tra le creste degli Erei.

Dopo il successo dei tour in Sicilia, anche i lettori campani avranno così la possibilità di assaporare le atmosfere legate al mito classico e alla storia di una delle sue protagoniste più affascinanti e avranno la possibilità di scoprire se la bellissima Dea, dal volto assorto ed impassibile – realizzata in Sicilia nel V sec. a. C. - sia una Venere, dallo sguardo ammaliante e seduttore, o una Demetra che non si rassegna al rapimento della sua Persefone…

Da questo interrogativo scaturisce il viaggio dello stesso autore, avvocato e dirigente di un Consorzio di bonifica nel salernitano, che ha voluto indagare quale mistero potesse celarsi dietro quel morbido panneggio. Nasce così il racconto emozionante del singolare nóstos (ritorno) della scultura, una splendida gemma in tufo e marmo bianco, sganciata dal castone di terra siciliana. Il lettore avrà, dunque, la possibilità di seguire il percorso introspettivo del protagonista, il lombardo Alfeo Rosso che a sua volta ritorna nelle terre d’origine, e si districherà tra la vicenda della dea di pietra, che sprofonda nel mito e spiega l’archè dell’universo. Passando per i colori dei versi di Omero e Ovidio, chi legge sbarcherà nell’epopea di Ducezio, il re dei Siculi dal 460 a.C. al 450 a.C, e del suo sogno d’indipendenza, delle guerre del Peloponneso e delle battaglie puniche. Per Alfeo il ritorno della dea è una fortuna: finalmente adesso - dopo aver vagato per il mondo come Demetra a ritrovar la sua Kore - la statua riaccenderà il cuore della Sicilia, terra alla quale è dedicato uno struggente poemetto iniziale, dal titolo “Terramondo, questa Trinacria che naviga il Mediterraneo”.