"La politica lucana si renda parte attiva nella difficile vertenza della Ronda"

POTENZA - I 274 lavoratori de La Ronda di Potenza stanno vivendo questi giorni col fiato sospeso, in attesa del Tavolo convocato per venerdì prossimo al Ministero dello sviluppo economico. Sarà l’ultima occasione per raggiungere un accordo con la Cosmopol, unica ditta disposta a rilevare l’istituto di vigilanza, dopo che l’assemblea dei lavoratori ha rigettato la prima proposta di accordo da parte della ditta.

Ricordiamo che la proposta prevedeva la prospettiva di un contratto ex novo, con la perdita dei diritti salariali maturati. In sostanza ai lavoratori veniva chiesto di perdere, in un solo colpo, sia l'anzianità retributiva sia una percentuale sullo stipendio.

Nell’esprimere totale solidarietà ai lavoratori che, abbandonati a se stessi, hanno avuto la forza e il coraggio di non barattare la proprio dignità lavorativa, auspichiamo in una sollecita presa di posizione della politica.

Il Governo regionale deve rendersi parte attiva della vertenza, intervenendo in maniera chiara, considerato il rischio concreto di fallimento dell’azienda, con tutte le ricadute occupazionali che comporta. E’ sconcertante il silenzio della politica, a cui si aggiunge la mancata accortezza di posticipare il bando della Regione Basilicata, riguardante la sorveglianza in tutte le strutture di sua competenza. Un bando da 50 milioni di euro a cui la Ronda, in gestione commissariale, non potrà ovviamente partecipare.
Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.