"Il ‘buco nero’ dei vecchi Consorzi di bonifica si abbatterà come una tegola sulle casse regionali"

POTENZA - La legge di riordino dei Consorzi di bonifica, approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Basilicata, nasconde, tra le righe, l’ennesima ‘pittellata’ che, come una tegola, si abbatterà sulle già provate risorse pubbliche regionali.

Abbiamo presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta in cui chiediamo di conoscere, per ciascuno dei vecchi consorzi, il dettaglio dell’ammontare debitorio e delle poste di credito con una valutazione della relativa esigibilità.

Infatti, la legge sulla “Nuova disciplina in materia di bonifica integrale, irrigazione e tutela del territorio”, che prevede le modalità dell’intervento pubblico per l’irrigazione, la difesa e la valorizzazione del territorio rurale, riunisce in un unico comprensorio, i vecchi consorzi e istituisce il ‘Consorzio di bonifica della Basilicata’.

Il punto cruciale è proprio la procedura di liquidazione dei disciolti consorzi. L’art. 37 della legge prevede che “i crediti ed i debiti maturati e maturandi alla data del 31/12/2017 rimarranno rispettivamente a favore ed a carico dei rispettivi disciolti Consorzi”, l’art. 40 assicura un paracadute finanziario, sponsorizzato da ‘mamma regione’: “Completata per ogni consorzio la liquidazione dell’attivo, ove lo stesso non dovesse essere sufficiente per il soddisfacimento del ceto creditorio ed ove dovesse risultare insufficiente a tale scopo anche la dotazione del fondo straordinario di riserva di cui all’ art. 39, la Regione può erogare, con apposite disposizioni contenute nella legge regionale di stabilità o in altre leggi regionali, in favore delle gestioni liquidatorie, in una o più annualità, contributi straordinari per favorire la chiusura delle liquidazioni stesse”.

In estrema sintesi, la gestione fallimentare dei vecchi Consorzi di bonifica si risolverà con l’ennesimo buco nero di denaro pubblico che si abbatterà sulla Regione Basilicata. Si parla di un debito complessivo di circa 60 milioni di euro.

Come successo in passato per le vecchie UU.SS.LL., la situazione debitoria che questi carrozzoni si portano dietro sarà, inevitabilmente, a carico delle casse regionali e, quindi, dei cittadini lucani. La storia non ci insegna nulla e questa classe politica continua a rendersi responsabile di un’incessante sperpero di denaro pubblico.
Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale.