Referendum, "la Potenza dei 26mila no"

POTENZA - 66,86% di contrari, pari a 25.641 cittadini, sugli oltre 38.700 (il 69,13% degli aventi diritto) che hanno deciso  di andare alle urne per il referendum. È questa la proporzione, chiara e inequivocabile, del No con cui la città di Potenza ha rispedito al mittente la paventata riforma della Carta costituzionale. Dimostrando che nel capoluogo di regione, come e più che nel resto d’Italia, non si è spenta la voglia di partecipazione politica. E di incidere in prima persona sulle scelte, a volte scellerate, che la classe dirigente nazionale e locale ha cercato di imporre ai nostri territori.

Il M5S Potenza sul territorio e tra la gente c’è stato, non solo negli ultimi mesi: fin dal 2014, quando prendeva corpo il rischio della “deforma” della Costituzione targata Renzi-Boschi, e i portavoce e gli attivisti del Movimento, con risorse economiche praticamente nulle ma animati da un grandissimo spirito di sacrificio, si sono spesi in piazza e con i banchetti per informare il più possibile. Nello sprint finale in vista del referendum la sproporzione di forze rispetto alla campagna governativa e filogovernativa, mastodontica ma sempre più avulsa dal paese reale, si è fatta ancora maggiore. Ma proprio in considerazione di tutto ciò, il risultato finale ha assunto un valore enorme: il messaggio indirizzato dai potentini a Renzi - il cui governo non ha mai fatto mistero della poca considerazione nei nostri confronti, si pensi solo alla reiterate minacce di chiusura della Corte di Appello di Potenza e al paventato smembramento della Basilicata - e a una classe politica locale in larga parte china ai dettami del premier e delle correnti di partito merita rispetto e considerazione. E implica che quanti, sui vari fronti della politica cittadina, si erano schierati per il sì traggano le dovute conseguenze e si assumano le proprie responsabilità. Al cospetto di cittadini che hanno esplicitamente chiarito, con il loro voto, di aver capito chi era a difesa (oltre che della Costituzione) degli interessi della collettività e chi no.
Così in una nota la Portavoce M5S al Comune di Potenza, Savino Giannizzari.