Chiusura Cova-Eni, 15 domande a Pittella

POTENZA - La chiusura del Cova Eni da parte del governatore Pittella, dopo che per venti anni la Val d'Agri è stata abbandonata e devastata con i silenzi e le complicità della politica, degli affaristi e di gran parte delle istituzioni lucane, ci deve spingere a chiedere conto a chi ha avuto la responsabilità di quanto è avvenuto e a fare tutto quello che è possibile per salvare una delle aree più belle della Basilicata.
Davanti ad un disastro senza precedenti come quello in corso in Val d'Agri, servono risposte forti e credibili che non possono essere date dagli stessi che finora hanno consentito che lo scempio avvenisse.
Pittella dal 2005 è consigliere regionale, nel 2012 è stato assessore regionale e da tre anni e mezzo è governatore della Basilicata. Ha partecipato a 12 anni di scelte sulle estrazioni petrolifere, insieme agli ex governatori Bubbico e De Filippo e al Pd, e non ha mai battuto ciglio.
Ora, invece di ergersi a paladino del rispetto ambientale e della salute pubblica, chieda scusa ai cittadini per gli errori commessi, prenda atto delle responsabilità sue e del suo partito e si dimetta.
In alternativa, se ritiene di avere la coscienza a posto, lo sfidiamo a rispondere alle 15 domande elencate qui di seguito.
1- Quanto petrolio è fuoriuscito finora dal Cova?
2- Quante persone stanno operando per evitare che il petrolio raggiunga il fiume Agri e la diga del Pertusillo?
3- Che danni ha già prodotto la fuoriuscita di petrolio e cosa si sta facendo per attenuarli?
4- Perché il blocco del Cova è stato chiesto il 18 aprile scorso, nonostante si sapesse della fuoriuscita di petrolio dal 3 febbraio?
5- Perché la Regione non ha fatto niente dal 2008, pur sapendo che i serbatoi del Cova erano già danneggiati e privi del doppio fondo di sicurezza?
6- Perché i serbatoi sono stati costruiti senza doppio fondo, chi doveva controllare perché non lo ha fatto?
7- Oltre al problema dei serbatoi, quali altri problemi di sicurezza potrebbe avere il Cova, la Regione sta facendo ulteriori verifiche?
8- Quante malattie e quanti morti sono stati provocati dall'inquinamento provocato dalle estrazioni petrolifere?
9- Perché sono state autorizzate le estrazioni petrolifere, considerato che i posti di lavoro per i lucani generati dal petrolio sono circa 3mila (compreso l'indotto) e i posti di lavoro che si sono persi in agricoltura e in attività turistiche a causa delle estrazioni petrolifere sarebbero, secondo alcune stime, circa 10mila?
10- Perché sono state autorizzate le estrazioni petrolifere, nonostante il totale delle royalties del petrolio per la Basilicata sono ammontate in circa 20 anni a soli un miliardo e 800 milioni di euro, e i danni economici all'agricoltura (chiuse 7mila attività), al turismo e al crollo dei prezzi delle case e dei terreni della Val d'Agri, ammonterebbero, secondo alcune stime, ad una ventina di miliardi?
11- A quanto ammonta il danno economico e chi risarcirà la Val d'Agri per il 15 % di spopolamento, per i lutti e le malattie scaturite dall'inquinamento del petrolio e per i posti di lavoro persi in agricoltura e turismo?
12- Se, com'è ormai noto, il petrolio sta inquinando le falde acquifere e rischia di inquinare il fiume Agri e l'invaso del Pertusillo, è stato calcolato a quanti miliardi di euro potrebbe ammontare il danno economico arrecato?
13- Chi bonificherà la Val d'Agri quando il petrolio estratto terminerà e rimarranno solo le devastazioni e i danni delle trivellazioni, è stato calcolato a quanti miliardi di euro ammonterà il danno economico?
14- Chi risarcirà i danni secolari prodotti dal petrolio alla Val d'Agri che era una delle aree più belle della Basilicata?
15- La Regione è consapevole che gli stessi danni e devastazioni verificatisi in Val d'Agri colpiranno anche le aree del Camastra-Alto Sauro quando entreranno in funzione il centro oli Tempa rossa e i pozzi petroliferi della Total?
Se Pittella risponderà a queste domande, i cittadini lo potranno giudicare e saranno anche chiariti molti punti oscuri.
Se le risposte non arriveranno è bene che Pittella si dimetta subito e ci auguriamo che almeno una parte delle risposte arrivino dall'Eni e, nei termini e nei modi che le competono, dalla magistratura di Potenza.
Così in una nota Piernicola Pedicini, Eurodeputato del M5S.