A Matera "Da Gutenberg a Zuckerberg passando per Sinisgalli"

MATERA - L’intreccio fra cultura e mondo dell’impresa è stato al centro della tavola rotonda “DA GUTENBERG A ZUCKERBERG PASSANDO PER SINISGALLI - IL MANAGEMENT DELLA CULTURA AI TEMPI DELL'INDUSTRIA 4.0” svoltasi il 24 giugno scorso presso il Centro Congressi “Le Monacelle” a Matera. Organizzato da Federmanager Basilicata, l’incontro è stato occasione per riflettere sulle trasformazioni in atto nel mondo della produzione con l’avvento dell’industria 4.0 e la necessità di puntare sulla valorizzazione del capitale umano per rendere davvero competitive le aziende in un momento storico di forte crisi economica come quello che stiamo vivendo. Un concetto sottolineato sin dall’inizio dal Presidente di Federmanger Basilicata, Giuseppe Dantona, che ha aperto i lavori della tavola rotonda, e ripreso nel suo intervento da Paola D’Antonio, Assessore ai Sassi e all’Unesco del Comune di Matera –la città che nel 2019 sarà Capitale Europea della Cultura- , incentrato sul ruolo della cultura come motore della trasformazione sociale e della costituzione di una coscienza civica autentica.

Dopo il video messaggio del Presidente FedermanagerStefano Cuzilla e i saluti di S.E. Rev.maMons. Antonio Giuseppe Caiazzo,Arcivescovo di Matera-Irsina, il giornalista e saggista Rocco Brancati, moderatore dell’incontro, ha sollecitato gli interventi dei relatori partendo dalle due grandi rivoluzioni culturali che hanno trasformato sia il mondo della conoscenza che quello della produzione: l’invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Gutemberg nella seconda metà del XV secolo e l’avvento dei social network incarnato nella figura di Mark Zuckerberg che nel 2004 ha dato vita a Facebook.  In questo percorso storico, risulta essereemblematico il personaggio di Leonardo Sinisgalli, intellettuale lucano che grazie alla sua formazione ingegneristica e al suo amore per le Muse, seppe far dialogare cultura umanistica e scientifica, sia lavorando come Art director negli uffici di pubblicità delle maggiori aziende italiane del boom economico post bellico, sia dando vita a riviste aziendali come “Pirelli” e “Civiltà delle Macchine”, caratterizzate dalla forte interdisciplinarietà dei temi trattati così come dei contributi ospitati. Come spiegato da Biagio Russo, direttore della Fondazione Leonardo Sinisgalli che dal 2012 lavora attivamente per promuovere la conoscenza di questo “Leonardo del Novecento”, Sinisgalli utilizzò i saperi artigianali appresi nel suo paese d’origine, Montemurro, per metterli al servizio della grande industria del Nord, da Pirelli a Olivetti, da Alitalia e Finmeccanica, incardinando il passato nel futuro. Grazie alla sua visionarietà ebbe poi l’intuizione di avvicinare poeti e artisti all’industria, chiedendo al contempo al mondo della tecnica di nutrirsi di arte, convinto che le macchine non potessero esistere senza la “civiltà”, e che la qualità del prodotto italiano fosse racchiusa nella grande cultura delle persone che lo ideavano.

L’importanza della formazione e del perfezionamento delle competenze nei processi industriali è stata sottolineata da Gabriella De Fino, Responsabile area UNESCO - Trentino School of Management mentre Angela Mongelli, Ordinario di Sociologia presso l’Università di Bari, ha illustrato alcuni concetti filosofici della contemporaneità come quello di “terza cultura” e “antropo-manager”, legati alla riflessione sul ruolo odierno della tecnica e della tecnologia e alla necessità che esse vadano oltre la dimensione funzionale per aprirsi ad un nuovo umanesimo e rimettere al centro delle dinamiche produttive l’uomo con tutto il suo bagaglio di idee, intuizioni e creatività. Una lezione che ci arriva direttamente dal grande passato industriale dell’Italia, al cui timone spiccavano uomini illuminati e visionari come Adriano Olivetti, Eugenio Luraghi, Enrico Mattei ed Enzo Ferrari.

L’auspicio che i nuovi manager abbiano sempre più una visione colta dell’industria, non solo proiettata al profitto ma allargata ad una prospettiva di ampio respiro e basata sulle competenze specialistiche da mettere a servizio delle piccole e media imprese che oggi fronteggiano la crisi, è stato espresso dal Vicepresidente FedermanagerEros Andronaco, cui ha fatto eco il videomessaggio di Nicola Palmarini, Global Manager of Aging& Accessibility Solutions -  Ibm Cambridge, incentrato sugli scambi reciproci che devono instaurarsi fra cultura e tecnologia soprattutto in termini di etica, per una migliore qualità dei prodotti e dei processi produttivi.

Prima della chiusura dell’incontro, l’associazione Federmanger Basilicata ha conferito il Premio “INNOVAZIONE - INDUSTRIA 4.0” all’azienda materana Brecav operante nel settore automotive, che ha fatto dell’innovazione tecnologica e dell’investimento in capitale umano, in particolare quello giovanile, la cifra distintiva delle proprie strategie aziendali.  Un incentivo affinchè anche nelle realtà produttive lucane si possa realizzare quella osmosi fra le logiche della cultura e quelle dell’industria e fare dei lavoratori la vera ricchezza dell’impresa.