Ius soli: Fdi-An, "macabro digiuno di Delrio & Co."

POTENZA - Negli ultimi giorni non si parla d'altro: i parlamentari di centro-sinistra hanno messo in piedi uno sciopero della fame “a staffetta” per sollecitare l'approvazione del ddl sul cosiddetto “Ius soli”, fermo in Parlamento da mesi. Ora, al di là dell'ovvia ilarità che suscita questa iniziativa, occorre analizzare in maniera breve e chiara il provvedimento per il quale i nostri onorevoli hanno preso l'amara decisione di privarsi del cibo per lunghe ore.

La legislazione vigente prevede che il soggetto che sia nato in territorio nazionale da genitori stranieri e che vi abbia vissuto legalmente ed ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età possa richiedere lo status di cittadino. Ora, questo è solo uno dei tanti metodi che la legislazione vigente propone per ottenere la cittadinanza, ma ovviamente non prevede che la stessa sia acquisita grazie al solo fatto di nascere sul territorio nazionale (con alcune ragionevoli eccezioni).

Passando al ddl in discussione al Senato, esso prevede, tra le altre cose, una sorta di "ius culturae" (che dovrebbe rendere lo ius soli italiano un diritto “temperato”), per il quale il minore che abbia frequentato un certo numero di anni all'interno del sistema scolastico italiano acquisisce automaticamente la cittadinanza.

È fuor di dubbio che coloro i quali sono cresciuti in Italia ed hanno cultura italiana hanno un pieno e giusto diritto ad ottenere la cittadinanza, ma non costituisce certo un problema il fatto di concederela al compimento del 18° anno (come da legislazione vigente), in quanto è con il compimento della maggiore età che si iniziano ad esercitare tutti i diritti connessi a questo status (elettorato attivo e passivo e così via).

Cade dunque la tesi per cui il fondamento di questo disegno di legge sia da ricercarsi nella volontà di concedere a determinati soggetti alcuni diritti poichè le leggi attuali consentono di averli ugualmente.

Perchè allora è in discussione questo ddl? Qual è lo scopo dei parlamentari in sciopero della fame? La realtà è che questa legge non costituisce un'emanazione di un qualche principio superiore di civiltà, come vogliono far credere, ma è solamente l'incarnazione del becero principio della snaturazione del concetto stesso di cittadinanza, che vogliono far diventare un concetto liquido e senza più alcun valore.

È una legge che vuole renderci tutti uguali, ma tutti uguali nell'essere schiavi della moderna ideologia mondialista, che non vuole più cittadini, ma solo soggetti indistinti che formano una massa asservita ad interessi economici superiori. È per questo che è quanto mai necessario ribadire un secco “NO” nei confronti di questo pericoloso provvedimento.
Così in una nota Salvatore Salerno, Gioventù Nazionale Basilicata.