Ugl: riuniti a Foggia i vertici metalmeccanici

FOGGIA - “I lavoratori metalmeccanici sono il cuore pulsante di un’economia in crisi che stenta a riprendersi causa di una politica industriale malata e globalizzata che ha permesso di far inginocchiare un sistema industriale, dalla grande alla PMI. Con coraggio affronteremo le realtà produttive settorialmente a iniziare dai siti industriali della Fca. E è per questo che l’Ugl ha inoltrato la richiesta al Lingotto di una serie d’incontri urgenti sindacali, in base a quanto previsto dal CCSL e dagli accordi da noi sottoscritti, per comprendere fino in fondo la situazione dei due gruppi nei diversi settori in Italia e soprattutto per confrontarci sia sugli aspetti connessi ai progetti industriali in corso, che in riferimento ai futuri scenari e ai riflessi sul piano occupazionale e di prospettiva per gli stabilimenti italiani”.
L’ha detto il segretario generale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera a Foggia riunendo i massimi esponenti della federazione delle regioni Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Umbria e Campania.

Per il segretario, “negli anni, come sindacato, abbiamo sottoscritto a volte anche accordi impopolari per tutelare l’occupazione sentendoci tutti premiati dall’importanza di conformità che sancissero delle vittorie per l’Italia e soprattutto per i nostri stabilimenti automobilistici. Oggi, gli interrogativi più pressanti che chiediamo di sciogliere quanto prima riguardano gli stabilimenti di Pomigliano, Polo di Torino, Melfi e Maserati Modena dove sotto attesi nuovi modelli in grado di saturare l’occupazione e di dare prospettive produttive di lungo termine. Più in generale – prosegue Spera -  vorremmo comprendere quale è l’indirizzo strategico aziendale di Fca in un momento così delicato sia per l’industria dell’auto e le diverse tipologie di motorizzazione sia per il mercato delle macchine agricole e per quello della difesa. Responsabilmente abbiamo salvato gli stabilimenti italiani e ridotto fortemente l’utilizzo della cassa integrazione (solo in FCA da oltre 32 milioni di ore del 2013, a circa 2,9 milioni di ore nel 1 semestre 2017), il numero dei dipendenti è perfino in crescita (dati analizzati nel CAE di settembre 2017); tuttavia l’obiettivo assunto in particolare in FCA dai vertici aziendali del pieno assorbimento dei lavatori entro la fine del 2018 è ancora lontano, poiché purtroppo ci sono ancora siti in cui si fa ricorso a cassa integrazione o a contratti di solidarietà. Come organizzazione siamo molto vigili sul comparto auto: forte è la richiesta dell’Ugl nell’invitare il Lingotto a stabilire nuovi modelli di vettura da costruire in Italia. Ancora oggi - ha aggiunto - riteniamo che nessuna fabbrica sia assolutamente a rischio ma vogliamo un progetto di rilancio a garanzia della produzione e dei livelli occupazionali, priorità fondamentali in un momento così difficile. Il futuro produttivo dell’auto e di tutti i livelli occupazionali, compresi il comparto dell’indotto collegato agli stabilimenti Fca, vanno garantiti. Per tutti questi motivi e in base a quanto stabilito dagli accordi sindacali e dal CCSL - ha concluso Spera -, abbiamo chiesto di svolgere in concreto e senza ulteriori ritardi momenti di informazione e di confronto con il sindacato.