Presentata a Catanzaro l'app-progresso per la sicurezza della Ss 106

CATANZARO - Una “guida” per viaggiare più sicuri ma anche, nel contempo, uno strumento per contribuire di persona a questa maggiore sicurezza stradale, con l'obiettivo di creare una “comunità virtuale responsabile” e di sollecitare una altrettanto forte assunzione di “responsabilità” da parte delle istituzioni. Il tutto sulla strada più pericolosa d'Italia.

A lanciare l'innovativa e quanto mai utile applicazione la più grande realtà associativa della Calabria, “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”, in collaborazione con Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, stradale in primis, a tutela dei diritti dei cittadini, che in virtù di una partnership sostiene l'associazione nei suoi innumerevoli progetti, mettendole a disposizione anche le sue professionalità: la nuova “app” è stata presentata oggi, giovedì 23 novembre, presso la sala Oro della Cittadella regionale della Regione Calabria, a Catanzaro, nel corso di una conferenza stampa a cui sono intervenuti l'assessore regionale alle Infrastrutture, Roberto Musumanno, l'ing. Marco Moladori, dell'area compartimentale della Calabria dell'Anas, l'ing. Fabio Pugliese, Presidente dell'Associazione Basta Vittime, e il dott. Ermes Trovò, Presidente di Studio 3A.

La Ss 106 Jonica si estende in Calabria per 415 chilometri. Si tratta di una viabilità vetusta, quasi invariata rispetto a un secolo fa, quando fu costruita, e dove si calcola siano morte dal 1996 fino ad oggi oltre 700 persone, più i feriti, 24mila: le vittime di questo bollettino di guerra, 32 anche nel 2016, sono ricordate una a una nel sito www.bastavittime106.it. E, ciò che fa più rabbia, molte di queste tragedie sono state quanto meno concausate dalle condizioni da terzo mondo in cui versa la “strada della morte”, come viene chiamata in loco la 106, insidiosissima a causa di una miriade di accessi non autorizzati, fuori norma o non segnalati, del manto stradale dissestato, dell'attraversamento dei centri abitati, dei guardrail “assassini” o del tutto assenti.

Basta Vittime, come recita il nome, è nata e agisce proprio con lo scopo di ricordare tutte le persone che hanno perduto la vita su questa lunga striscia di asfalto e per porre fine a questa carneficina, sollecitando le autorità preposte a mettere in sicurezza quest'arteria attraverso decine di iniziative e di azioni messe in campo in questi anni. Al punto che l'Associazione, con l'ausilio della struttura di tecnici, periti, ricostruttori cinematici e altri professionisti di Studio 3A, intende anche costituirsi parte civile nei processi per quegli incidenti laddove si profili una qualche responsabilità da parte dell'Ente proprietario o gestore della strada.

L'app rappresenta un ulteriore salto di qualità e una nuova frontiera di questa battaglia. “Questa applicazione, facilmente scaricabile, fornirà informazioni utili per chi viaggia sulla Statale 106, come la presenza di un incidente, un cantiere o una qualsiasi altra criticità – spiega l'ingegner Fabio Pugliese, presidente dell'Associazione -, ma questo sarà possibile – e sta qui l'aspetto rivoluzionario del progetto - grazie anche alle segnalazioni che potranno inviare gli stessi cittadini. I quali, in questo modo, potranno essere contemporaneamente promotori, oltre che fruitori, di un processo virtuoso per rendere più sicura la vita degli altri utenti della strada. Si tratta di una proposta assolutamente innovativa, non solo per l'utilizzo di una piattaforma altamente tecnologica, ma anche perché punta a formare una “comunità virtuale responsabile” che partecipa alla creazione di un mondo con una migliore mobilità e una ridotta incidentalità e, quindi, una ridotta mortalità stradale. Una comunità in cui contiamo di coinvolgere anche coloro che dovrebbero esserne in prima fila, ossia gli Enti preposti ”.

“Le persone e le famiglie che si rivolgono a noi non ci chiedono solo giustizia e un giusto risarcimento: ci domandano anche di fare in modo che la grave menomazione subita a causa di un sinistro o la morte del proprio caro non siano state vane, che questi drammi non abbiano più a ripetersi, e quindi di lottare perché la data strada sia finalmente sistemata, perché quell’incrocio venga segnalato meglio, quel filare di alberi venga protetto con dei guardrail, e così via – conclude il dott. Ermes Trovò, presidente di Studio 3A - E' lo stesso, alto senso civico che ritroviamo nell’associazione Basta Vittime e in questa applicazione, che ha l’intuizione ed il merito di rendere l’automobilista, e il cittadino in generale, parte integrante di questo processo di messa sicurezza della Statale 106, la strada più pericolosa d’Italia; di rendere la comunità tutta, e si spera anche le istituzioni, consapevole e protagonista di questo grande sforzo per salvare tante vite umane”.