"Liberi e Uguali: nuovi simboli per vecchi volti. Speranza, Bubbico e Folino tentano di rifarsi la faccia"

POTENZA - In campagna elettorale quasi tutto è permesso. Anche cercare di rifarsi una verginità politica. Certo, quando si è stati, non parte del sistema, ma protagonisti di esso diventa molto più difficile.

Per esempio, prendiamo un Folino: riprendersi dai fallimenti che ha contribuito a creare da quando era assessore della Regione alle attività produttive fino ad arrivare al Parlamento come deputato Pd, sarà cosa ardua. Come potrà giustificare il voto favorevole al Jobs Act, lui che ora si erge a paladino dei lavoratori?

E il rampollo Speranza? Che, oltre a votare a favore dello sciagurato provvedimento, è stato capogruppo del Pd alla Camera e fino al 2017, cioè fino all’altro giorno, era ancora nel partito che oggi critica?

Ma lo sa il leader di Liberi e Uguali, Grasso, che vuole parlare con tutti ma non con la destra che Speranza, a Potenza, governa con un sindaco e due assessori eletti proprio dalla destra? La linea politica nazionale di Leu si ferma ad Eboli.

Senza parlare di Bubbico che da Presidente della Regione ha contribuito ad affossare la nostra Terra e che è stato, fino all’ottobre scorso, Sottosegretario del Governo Gentiloni. Non è stato un semplice militante di un partito, Bubbico ha contribuito alla linea governativa di Renzi. Ma adesso che la poltrona non era più certa, abbandona la barca.

Per carità, cambiare idea è legittimo ma gli esponenti territoriali di Leu sono ben conosciuti in Basilicata e tutti sanno che questo cambio di posizioni è solo uno stratagemma per garantirsi la poltrona. I fatti parlano più dei proclami elettorali.

La cosa che dispiace è constatare come in Basilicata le cose siano sempre diverse dal resto d’Italia. Renzi, il rottamatore, da noi non ha rottamato proprio nulla. La sinistra che in altre Regioni ha fatto tanto, in Basilicata, ha creato solo distruzione.

In definitiva, questa è una Regione che potremmo definire rossa, perché non c’è mai stata alternanza. La Basilicata è un po’ come la Toscana o come l’Emilia. Da noi, però, la parte politica che è riuscita a fare bene in altri posti non si è dimostrata all’altezza. Hanno governato sempre loro, con sigle diverse, ma sempre loro, senza produrre alcunchè per i lucani.

Quasi ci dispiace per i cittadini che credono realmente nella sinistra perché in Basilicata la sinistra non esiste. Esistono solo personaggi in cerca di un simbolo. Sempre le stesse facce con gli stessi slogan.

Non si sono resi utili per la Basilicata fino ad oggi e non sarà una nuova denominazione a far cambiare rotta. Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia.