Erdogan in Vaticano, scontri al sit-in di protesta

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ROMA - Al sit-in di protesta a Castel Sant'Angelo contro la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Roma si sono verificati scontri tra manifestanti e polizia. Al termine della manifestazione un gruppo di partecipanti, dietro allo striscione 'Erdogan boia', ha cercato di partire con un corteo non autorizzato verso San Pietro. La polizia, in tenuta antisommossa, li ha caricati: un manifestante è rimasto ferito. I partecipanti intonano cori "vergogna, vergogna" e chiedono di fare un corteo. Il manifestante ferito è riverso in terra e ha il volto insanguinato.

L'INCONTRO - E' durato oltre 50 minuti l'incontro tra Papa Francesco e Recep Tayyip Erdogan. Il presidente turco era accompagnato dalla moglie e da un seguito di circa 20 persone, tra cui 5 ministri (Esteri, Energia, Relazioni con l'Europa, Economia e Difesa). Presente anche la figlia di Erdogan, Esra, moglie del ministro dell'Energia. Tra i doni offerti dal Papa, un medaglione raffigurante un angelo.

"Questo è l'angelo della pace che strangola il demone della guerra", ha detto Bergoglio. "E' il simbolo di un mondo basato sulla pace e sulla giustizia". Il presidente turco è apparso molto sorridente. Nella Sala del Tronetto, Erdogan ha esclamato, prima in inglese "Buongiorno" e poi in turco "Vi ringrazio tanto per il vostro interesse" e Francesco ha risposto in italiano: "Grazie per la vostra visita".

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è arrivato in Vaticano. Imponente la scorta composta da una trentina di auto. Tra i temi dell'incontro con Papa Francesco, lo status di Gerusalemme, l'offensiva militare contro i curdi e i nodi della presenza cristiana in Anatolia.

SALVINI: "MI VERGOGNO" - "Mi vergogno - ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini - che l'Italia ospiti il rappresentante di un regime estremista sanguinario, di un Paese islamico nei fatti, dove la religione comanda sulla legge. La Turchia in Ue sarebbe il disastro. Vorrei vedere come voteranno i partiti, compresa Fi, la nostra mozione contro l'ingresso della Turchia in Ue".

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Una visita di sole 24 ore assieme alla moglie e ad alcuni ministri - Erdogan è atterrato ieri poco dopo le 19 a Fiumicino e ripartirà in serata -, ma la capitale è mobilitata come nei giorni del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma nel marzo scorso quando, però, i leader a Roma erano una trentina.

Per proteggere il presidente turco dal rischio di attentati e tenere lontane le proteste annunciate sono stati mobilitati 3.500 agenti. All'interno della 'green zone' che va da San Pietro a piazza del Popolo fino al Colosseo e al Circo Massimo non saranno tollerati assembramenti, mentre i percorsi del corteo presidenziale rimangono riservati e i giardini di Castel Sant'Angelo si preparano ad accogliere un sit-in della rete Kurdistan Italia.