Ferrovia Taranto-Sibari, Latronico (Ncl): si programmi intervento per tratta

POTENZA - “Ci impegniamo perché oltre al miliardo di euro disponibili per la ferrovia Ionica nel comprensorio calabrese, si possa programmare un intervento per comprendere la tratta ferroviaria Taranto-Sibari, lunga complessivamente 123 Km attraverso le regioni Puglia, Basilicata e Calabria, da decenni in uno stato di degrado”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico, candidato al Senato con Noi con l’Italia.

“Attualmente il materiale rotabile circolante è vetusto e i continui tagli ai collegamenti, a seguito di drastiche politiche di riduzione dei costi d’esercizio, hanno privato molte stazioni ferroviarie di personale addetto ai servizi creando enormi disservizi ai passeggeri pendolari e turisti. Attualmente i tempi di percorrenza sulla tratta Taranto Sibari variano dalle 2 ore e 42 minuti a 1 ora e 38 minuti con un treno regionale , quattro intercity e per il resto collegamenti sostitutivi su gomma che svolgono il servizio giornaliero di trasporto. I tempi sono maturi per una strategia integrata dei trasporti tra regioni limitrofe, al fine di rilanciare le rispettive economie attraverso una visione sinergica e condivisa per la realizzare una tratta ferroviaria unitaria in grado di offrire servizi di trasporto rapidi, efficienti, efficaci e confortevoli. Chiederemo al nuovo Governo di impegnarsi in tal senso. L’evento di Matera capitale europea della cultura 2019 e l’incremento delle attività turistiche delle zone costiere e il buon andamento delle aree interne lasciano presagire uno scenario positivo che deve essere sfruttato nell’ottica di una precisa visione strategica del futuro turistico-economico sia della Basilicata che delle regioni limitrofe. Un progetto – ha concluso Latronico - che può finalmente mettere a sistema parti del trasporto pubblico locale e interregionale che per decenni sono rimaste poco integrate sia per quanto riguarda l’intermodalità ferro-gomma sia a causa di un’eccessiva frammentazione di competenze, che ha prodotto inefficienze, diseconomie e servizi non rispondenti alla reale domanda di mobilità e non disegnati per affiancare e valorizzare i trend di sviluppo turistico-economici dell’intera area”.