M5S Basilicata, "Comprendiamo l’ira di Giuzio: si rilassi il capogruppo Pd, non siamo parte della loro maggioranza"

POTENZA - Non ci sorprende affatto l’attacco furente del capogruppo PD in Consiglio Regionale, Vito Giuzio. E’ assolutamente comprensibile la difficoltà degli esponenti PD a digerire e metabolizzare la clamorosa sconfitta elettorale del 4 marzo scorso: una vera e propria débacle che ha spazzato via un’intera classe dirigente, causando addirittura la migrazione forzata di Gianni Pittella verso il feudo salernitano di De Luca. Umanamente è dura accettare di essere stati disarcionati, ma accostare il M5S alla “vecchia politica” è frutto di evidenti allucinazioni.

In un apprezzabile afflato di sincerità Giuzio ha ammesso che il mantenimento del numero legale è compito devoluto alla responsabilità della maggioranza: quella stessa maggioranza che ha reso tormentato il corso di questa legislatura regionale, facendo cadere innumerevoli volte il numero legale delle sedute del Consiglio regionale, paralizzandone le funzioni per mesi ed evitando, in tal modo, discussioni su temi fondamentali quanto urgenti per i cittadini. Non dimenticheremo mai, così come non lo dimenticheranno mai i lucani, l’esortazione rivolta da Mollica a Polese, il famoso "T n’aia ‘sci!", finalizzato ad impedire alla Giunta regionale di impegnarsi su quanto si stava consumando, in termini di criticità ambientali, a Tecnoparco.

La tranvata elettorale ha, probabilmente, indotto uno stato confusionale in Giuzio, il quale arriva al punto di computare tra gli assenti giustificati il consigliere Polese che, al momento delle comunicazioni in apertura di seduta del presidente Mollica, non viene affatto citato.

La morale “giuziana” sulla trasparenza, poi, assume i connotati di una paradossale burla: invitiamo il frastornato capogruppo PD a dare un’occhiata alla nostra dettagliata interrogazione sulle distonie normative della gara per la somministrazione di lavoro temporaneo per le Aziende del SSR e la Regione Basilicata. Non è certo ascrivibile al M5S l’aver decantato lodi al precariato e al clientelismo. Carta canta: un po’ come i cigni. Così in una nota congiunta Gianni Perrino e Gianni Leggieri, M5S Basilicata  - Consiglio Regionale.