Crisi: la lettera dl Governo alla Ue, licenziamenti più facili e pensioni a 67 anni

ROMA. Nuove regole per il licenziamento di lavoratori a tempo indeterminato. Lo annuncia la 'lettera di intenti' che il governo italiano ha inviato oggi ai vertici dell'Ue prima dell'inizio del Consiglio europeo, che ora lo sta affrontando. ''Entro maggio 2012 l'esecutivo approvera' una riforma della legislazione del lavoro funzionale - si legge nella lettera - alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato''. Entro il 2011 inoltre, prosegue la lettera, di 14 pagine, il governo italiano si impegna ad approvare interventi volti a favorire l'occupazione giovanile e femminile attraverso la promozione di contratti di apprendistato, di rapporti di lavoro a tempo parziale, di contratti di inserimento delle donne nel mercato del lavoro e del credito di imposta in favore delle imprese che assumono nelle aree piu' svantaggiate. Sul capitolo pensioni, uomini e donne italiane andranno in pensione a 67 anni dal 2026. Per quanto riguarda l'accesso al pensionamento di anzianita' la lettera chiarisce che i requisiti sono stati gia' rivisti. Tali requisiti, viene detto, aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013.
Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all'evoluzione della speranza di vita. Per quanto riguarda la delega di riforma del fisco, ''il provvedimento di iniziativa governativa - si legge nella lettera - e' gia' all'esame del Parlamento e sara' approvato, entro il 31 gennaio 2012, quindi con tempi compatibili all'emanazione dei provvedimenti delegati entro il 2012''. ''Contestualmente, per dare massima garanzia sul rispetto dei saldi e' stata introdotta una clausola di salvaguardia'', ricorda il governo spiegando che la clausola ''prevede che, in caso di ritardo nell'attuazione della delega oltre il 30 settembre 2012, le agevolazioni fiscali vigenti saranno ridotte del 5% per l'anno 2012 e del 20% a decorrere dal 2013. In alternativa, anche parziale, si e' stabilita la possibilita' di disporre con decreto del Presidente del consiglio, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, la rimodulazione delle aliquote delle imposte indirette, inclusa l'accisa''.
Tutto cio' indica, rileva il governo, che ''qualora la delega non fosse esercitata entro il 30 settembre 2012 o le nuove disposizioni fiscali e assistenziali non siano in grado di garantire un sufficiente effetto positivo sul deficit (almeno 4 miliardi nel 2012, 16 miliardi nel 2013 e 20 miliardi a partire dal 2014), si avra' una riduzione automatica delle agevolazioni fiscali che garantira' comunque il raggiungimento degli obiettivi di risparmio. Viceversa, se la delega verra' esercitata entro il termine e le nuove disposizioni garantiranno effetti di risparmio almeno pari a quelli previsti, non si procedera' dunque al taglio automatico delle agevolazioni''.

''ENTRO META' 2012 IN COSTITUZIONE PAREGGIO BILANCIO'' - ''Il disegno di legge di riforma della Costituzione in materia di pareggio di bilancio e' gia' all'esame della Camera dei Deputati. L'obiettivo e' quello di una sua definitiva approvazione entro la meta' del 2012''. Lo si legge nella lettera inviata all'Ue oggi dal governo italiano.
''Con le modifiche introdotte con la Legge n.39/2011 alla ''Legge di contabilita' e finanza pubblica (L. 196/2009) e' stata rivista la normativa relativa alle coperture finanziarie delle leggi a vantaggio del rafforzamento della relativa disciplina fiscale. In particolare - e' scritto nella lettera - per la copertura degli oneri correnti della legge di stabilita' e' stata circoscritta la possibilita' di utilizzare il miglioramento del risparmio pubblico, escludendo la possibilita' di finanziare con tali risorse nuove o maggiori spese correnti''.
Quanto al costo degli apparati istituzionali il governo ''riconosce la necessita' di rafforzare gli interventi volti a ridurre i costi degli apparati istituzionali. In particolare, verra' perseguita entro il 2012, una razionalizzazione e soppressione delle provincie e la riallocazione delle funzioni delle Province alle Regioni o ai Comuni, in modo da assicurare un significativo snellimento dei relativi apparati burocratici e degli organi rappresentativi. Verra' rafforzato il regime di incompatibilita' fra le cariche elettive ai diversi livelli di governo''.

''DL SVILUPPO SARA' DEFINITO ENTRO 15/11/2011'' - Il governo italiano e' ''impegnato nel creare le condizioni strutturali favorevoli alla crescita'' e ''ritiene necessario intervenire sulla composizione del bilancio pubblico per renderla piu' favorevole alla crescita''. Il piano d'azione che l'esecutivo sta mettendo a punto per la crescita e lo sviluppo sara' ''definito entro il 15 novembre''. Lo si legge nella lettera inviata oggi all'Ue dal governo.