Matera 2019, acceleratore di politiche regionali nella programmazione 2014-2020

MATERA. Il Consiglio di amministrazione di Matera 2019, nei giorni scorsi, si è riunito per confrontarsi con il Comitato scientifico sulle questioni fondamentali per la preparazione del dossier di candidatura. In quella sede, vi è stata piena condivisione della necessità immediata e stringente di un confronto con la programmazione regionale 2014 – 2020

“Come Consiglio di amministrazione – si legge in un documento approvato dal cda nell’ultima seduta - non solo recepiamo le indicazioni suggerite dal comitato scientifico, avviando un dialogo con chi sta preparando i documenti legati alla programmazione, ma rafforziamo questo intendimento concependo la candidatura come un vero e proprio acceleratore di politiche regionali.

Matera 2019 deve essere l’orizzonte entro il quale si progettano e si svolgono le principali azioni strategiche della regione; dalle infrastrutture materiali e immateriali alle politiche di formazione ed istruzione, dai progetti di sviluppo turistico al nuovo artigianato e design, dal rafforzamento delle politiche per il digitale alle nuove forme di narrazione dei territori, dalle industrie creative alle politiche di innovazione scientifica fino alle politiche per la salute ed il benessere dei cittadini, Matera 2019 può e deve essere lo strumento e l’occasione per sperimentare momenti di partecipazione, di innovazione, di comunicazione, di creazione e di allargamento di reti europee.

Mettere Matera 2019 al centro della programmazione 2014-2020 non significa votare all’effimero programmi per ora sulla carta, ma al contrario definire tempi e modi in cui i diversi stakeholders della regione dialogano con il resto d’Italia e d’Europa e dare una maggiore dignità e prospettiva ad azioni singole che invece necessitano di un forte quadro di insieme. Nel contempo, una scelta del genere rende Matera 2019 decisamente sostenibile - anche sotto il profilo finanziario -  inserita come deve essere in una pianificazione che non riguarda soltanto il tema della cultura, ma lo individua e lo utilizza come vero e proprio motore di sviluppo di un’area vasta che vuole essere al centro, e perfino trainare, politiche nazionali e comunitarie”.