Sonia Alfano: "La confisca dei beni mafiosi sarà legge in Europa"

POTENZA - Il Parlamento Europeo ha approvato in plenaria a Strasburgo la direttiva che prevede il sequestro e la confisca dei beni provento di reati di mafia e di altri reati gravi come la corruzione. La confisca, uno dei principali strumenti di lotta alle mafie in Italia, diventerà quindi legge nella Ue.

"E' un timido passo avanti nel tentativo di esportare in Europa le norme che sono già in vigore in Italia" dice Sonia Alfano, eurodeputato dell'Alde, presidente della Commissione Antimafia Europea, che ha lavorato con Rita Borsellino al rapporto della rumena Monica Luisa Macovei.

"E’importante che l’Unione Europea continui ad attrezzarsi con leggi ispirate al“modello Italia” per frenare il dilagare in Europa delle attività illecite delle mafie. Abbiamo dovuto fare i conti, nel lavoro di redazione del testo, con quegli Stati membri dell’Ue che preferiscono provvedimenti legislativi che tutelino gli imputati piuttosto che le vittime dei reati. Resta tanto da fare per migliorare le norme sulla confisca approvate oggi qui a Strasburgo. Va messo in evidenza che, in modo incomprensibile, proprio quei paesi che si sono distinti a livello europeo per aver imposto unapolitica di austerity -mi riferisco alla Germania, sempre pronta a chiedere la spending review-davanti alla possibilità di far recuperare alle casse dell’Unione patrimoni frutto di attività illecite hanno alzato le barricate e hanno impedito l’approvazione di un testo più efficace ed ambizioso. Ho combattuto una battaglia forte per far comprendere quanto fosse importante approvare una norma che prevedesse la confisca dei patrimoni illeciti in caso di morte: l’opposizione in Consiglio di alcuni Stati membri ha bloccato tutto. Ci auguriamo che la direttiva possa entrare in vigore al più presto in tutti gli Stati membri e che le statistiche sulle confische possano dare l’idea di quanto importante sia applicare presto questa direttiva. E’ importante che sia data attuazione anche alle norme sul riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati, proprio come accade in Italia: l’esempio delle attività di Libera e delle altre associazioni che rendono produttivi i beni confiscati ai mafiosi va seguito in tutta Europa”.