Pensioni, la Fnp Cisl Basilicata lancia l’allarme: “Sempre più pensionati vendono la nuda proprietà della casa”

MATERA - Il sindacato pensionati della Cisl ha riunito ieri a Matera quadri, delegati e attivisti per la conferenza programmatica e organizzativa di medio termine alla presenza del segretario generale nazionale Gigi Bonfanti e del leader della Cisl lucana, Nino Falotico. Riforma del fisco, rivalutazione delle pensioni, non autosufficienza, patto intergenerazionale, tra i principali temi affrontati durante i lavori della conferenza e ripresi punto per punto nella relazione del segretario generale Enzo Zuardi. “Non è vero che i vecchi hanno rubato e continuano a rubare il futuro ai giovani”, ha detto Zuardi, sottolineando che “negli ultimi venticinque anni abbiamo assistito a continue riforme e ritocchi del sistema pensionistico italiano che hanno impedito qualsiasi forma di ricambio generazionale, basti pensare al quasi ventennale blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Noi abbiamo bisogno di regole chiare e definitive, che tengano conto dei vincoli finanziari dello Stato ma anche delle necessità che le persone maturano dopo una vita di lavoro; che dicano come e quando andare in pensione; regole stabili che durino almeno trent’anni e che consentano una seria programmazione delle politiche occupazionali e del ricambio generazionale”.

Il segretario della Fnp Cisl lucana ha poi lanciato l’allarme sul sempre più frequente fenomeno dei pensionati che "pur di continuare una vita dignitosa stanno vendendo la nuda proprietà delle loro abitazioni. Questo deve farci riflettere molto. Gli interventi fatti di sussidi episodici a livello nazionale e anche regionali - ha ammonito Zuardi - non possono dare soluzioni efficaci. Le liste d’attesa, l’assegno di cura, un fondo per i non autosufficienti sono cose che non riguardano solo i pensionati, ma l’intera collettività lucana”. Il segretario della Cisl Falotico, nel rivendicare la scelta del reddito minimo di inserimento (“Servirà a far passare la nottata”), ha attaccato il governo nazionale per non aver ancora approvato il decreto sui fondi della ex carta carburante. In totale si tratta di 130 milioni di euro, 45 dei quali destinati al reddito minimo e al contrasto della povertà. Falotico ha poi ribadito la necessità di mettere mano alla riforma Fornero, “una riforma che ha fatto piangere molte persone e ha bloccato il turn over generazionale. Finalmente l’uomo solo al comando - riferendosi a Renzi - ha dato mandato al ministro del lavoro Poletti a trovare una soluzione che salvaguardi i pensionabili e gli esodati. È la prima volta che succede e questo grazie al pressing continuo del sindacato”, ha rivendicato Falotico.

Proprio il tema delle pensioni si conferma la linea di frattura più profonda tra governo e sindacati; frattura che neanche il decreto sulla rivalutazione ha sanato. Tutt’altro a sentire le parole durissime del segretario nazionale Bonfanti, che ha pure annunciato una serie di ricorsi alla magistratura: “Il decreto del governo sulla rivalutazione delle pensioni dopo la sentenza della Corte costituzionale è un ladrocinio a danno dei pensionati. È l’ora che il governo si sieda al tavolo con i sindacati per discutere una soluzione. Noi abbiamo delle proposte: o si rivalutano per intero le pensioni o si ricostituisce il montante contributivo, perché la norma così com’è danneggerà i pensionati anche in futuro”. Sul fisco Bonfanti si è detto “contrario a togliere le tasse sui castelli perché quei soldi servono per alleggerire il carico fiscale su lavoratori e pensionati”. Il segretario della Fnp Cisl ha detto inoltre che “serve una riforma fiscale che dica chiaro e tondo quanto deve pagare il cittadino, oggi invece succede che se lo Stato taglia le tasse, poi Regioni e Comuni le aumentano, e il saldo per il contribuente è sempre negativo”. Bonfanti ha chiesto infine di alzare la no tax area dei pensionati a 8 mila euro equiparandola a quella dei lavoratori “perché non ha alcuna ragione di esistere questa differenza”.