"Rimborsi per mobilità regionale: quanti soldi ha perso la Basilicata?"

POTENZA - Quanto denaro ha perso la Basilicata per i mancati rimborsi per le prestazioni sanitarie erogate a favore dei residenti di altre Regioni? È quello che abbiamo chiesto questa mattina al Presidente della Regione con un’interrogazione.

Da alcune segnalazioni e da ricerche che abbiamo effettuato, pare, molti. Le Regioni anticipano finanziariamente, in favore delle strutture private accreditate, le somme per le prestazioni fornite ai pazienti provenienti dalle altre. Per evitare abusi e distorsioni e per consentire il rispetto dei tetti di spesa, sono previsti degli accordi tra Regioni per regolamentare la mobilità interregionale. Tali accordi, già previsti nel Patto della salute 2010-2012, sono divenuti obbligatori il 10 luglio 2014.

La stessa Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) ha messo in guardia, già nel 2012, dal “rischio che, in assenza di accordi di confine, un’offerta particolarmente aggressiva da parte dei centri privati e diretta ai residenti in regioni di confine, possa condurre ad un incremento di ricoveri spesso inappropriati, erogati al di fuori dei tetti di spesa stabiliti nelle singole regioni.”

Quanti accordi ha stipulato la Basilicata in questi anni con le altre Regioni per tutelare le proprie finanze? Non sappiamo. Sappiamo, però, che causa della loro assenza, anche prima che tali intese divenissero obbligatore, alcune Regioni limitrofe, come la Campania, hanno sospeso i rimborsi per le prestazioni erogate fuori dal territorio regionale.

Il danno potrebbe essere davvero ingente. Vogliamo sapere a quanto ammonta e se sono stati presi provvedimenti per arginarlo. Pittella avrà fatto qualcosa o, come al solito, si strapperà le vesti dicendo che è al Governo ‘solo’ da 2 anni e mezzo?
Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.