Tramutola: al via il primo appuntamento con 'Frammenti Autoriali'

TRAMUTOLA - Pasquale Festa Campanile il regista (e scrittore) di origini lucane, di cui quest' anno ricorre il trentennale della morte, fu maciullato oltremisura da una critica che associava il suo cinema ad una lunga serie di commedie scollacciate tipo "Il merlo maschio", "Il petomane", "Bingo Bongo". Pochi hanno ricordato che Festa Campanile veniva dalla gavetta e aveva lavorato alla sceneggiatura di pellicole come "Gli innamorati" di Bolognini, , "Rocco e suoi fratelli" e "Il gattopardo" (1963) di Visconti, "Le quattro giornate di Napoli(1964) di Loy. Agli inizi degli anni sessanta passò dietro la macchina da presa e, con l'inseparabile Masssimo Franciosa, girò due film che andrebbero riscoperti: "Le voci bianche" (1964) e "La costanza della ragione (1965). "Le voci bianche" apre questa mattina (ore 9.00) al Cinema Comunale la prima edizione della rassegna "Frammenti autoriali", curata dal cinecronista Mimmo Mastrangelo e promossa da Regione Basilicata e Lucana Film Commission insieme al comune di Tramutola e all'Istituto Professionale e per l'Artigianato. Il film ci riporta nella Roma papalina del settecento, con tutti i suoi splendori,intrighi, corruzioni e miserie. Una città di virtù ma pure di tantissimi vizi in un tempo in cui, tra l'altro erano in voga i cantori evirati. Nel film un giovane popolano fa finta di farsi castrare e fa carriera non solo per la voce bianca, ma perché spopola tra le belle dame dell'aristocrazia romana. La pellicola di Festa Campanile è una delle più impertinenti e spregiudicate farse di costume che apparvero sugli schermi italiani negli anni sessanta. E' un lavoro divertente con una impronta del tutto autoriale che Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa sceneggiarono insieme a Luigi Magni. Un film che funzione anche per la prova brillante del protagonista Paolo Ferrari e dei suoi compagni di avventura Philippe Leroy, Anouk Aimeè, Sandra Milo, Vittorio Caprioli.