POT£ENZA – Sindacato e prefettura di Potenza di nuovo
ai ferri corti per la vertenza dei lavoratori dei centri di
accoglienza di Potenza, Pignola e Melfi. Dura la presa di posizione
della Cisl e della Fisascat Cisl di Basilicata. “Dopo aver
annunciato la proroga di un mese – denunciano i segretari generali
Nino Falotico e Aurora Blanca – la prefettura di Potenza ha deciso
di punto in bianco, assumendosi una grande responsabilità, che
martedì prossimo la struttura di Melfi sarà smantellata e i 37
ospiti trasferiti in tre diversi centri di prima accoglienza: 27 a
Rionero, 8 a Ripacandida e 2 ad Atella. Questa improvvisa
accelerazione, senza la previsione della clausola sociale e senza
avere neanche il tempo di attivare la procedura di cambio di appalto,
determinerà la perdita secca tra pochi giorni di altri 12 posti di
lavoro. La marcia indietro della prefettura sulla proroga ci
impedisce di avviare il confronto con Regione e ministero degli
Interni per la ricollocazione del personale Auxilium e fa precipitare
nel peggiore dei modi la vertenza. A questo punto – commentano i
due dirigenti sindacali – viene il sospetto che siamo di fronte ad
una finta proroga che forse è servita alla prefettura solo perché
si è ritrovata in una situazione di emergenza, senza posti letto. Se
l'Auxilium con circa 170 migranti ha impiegato 57 unità tra tempo
indeterminato, determinato e partite iva, dato che la provincia di
Potenza ospita al momento oltre 1.100 migranti, se tanto ci dà tanto
dovremmo avere circa 300 addetti nel settore, ma siamo molto lontani
da questo obiettivo. Perciò non possiamo permetterci di perdere
professionalità e competenze e non erogare un servizio di qualità a
persone che scappano dalle guerre e dalla povertà”. Falotico e
Blanca rivendicano “la immediata attivazione della procedura di
cambio di appalto, che siano salvaguardati gli attuali livelli
occupazionali e che sia rivista la tabella sulla dotazione minima di
personale nei centri di prima accoglienza per garantire un servizio
di accoglienza che non si traduca in un semplice parcheggio di
migranti e spesso in un grande affare per pseudo imprenditori esperti
del settore”.