Lettera aperta alle Istituzioni contro i licenziamenti alla Natuzzi

MATERA - Di seguito la lettera aperta del Coordinamento unione sindacale di base Natuzzi Spa.
Ci rivolgiamo a voi in quanto firmatari della Petizione dei lavoratori della Natuzzi Spa (che potete rileggere di seguito), insieme ad altri 4.335 cittadini pugliesi e lucani.

La situazione nella stessa azienda è passata da drammatica a tragica. Infatti, la Natuzzi, lo scorso 26 luglio 2016 ha avviato le procedure per il licenziamento di 335 suoi dipendenti. Nonostante solo pochi mesi fa abbia ricevuto un importante finanziamento pubblico, attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Puglia e la Regione Basilicata e queste ultime neanche chiedono di ritirare le procedure di mobilità, in virtù del denaro elargito all’impresa.

A questo paradosso si aggiunge che dei lavoratori prossimi al licenziamento, 51 sono iscritti all’Unione Sindacale di Base, ma questa organizzazione viene sistematicamente esclusa dai tavoli istituzionali e sindacali di trattativa. Mentre si compie una disparità di trattamento convocando puntualmente altri sindacati di cui non sappiamo se abbiano ancora iscritti tra le maestranze a rischio, quel che è certo però è che queste OO.SS. hanno compromesso notevolmente il rapporto di fiducia con i lavoratori della Natuzzi.

Fiducia che è stata tradita il 3 marzo 2015, quando i sindacati confederali, insieme all’azienda, Ministro del Lavoro, Mise e le due Regioni, hanno sottoscritto accordi illegittimi ed incomprensibili disponendo che ad una parte dei lavoratori della Natuzzi si applicasse il Contratto di Solidarietà e la restante parte fosse, viceversa, collocata in Cassa integrazione e trasferita presso Ginosa (Ta), uno stabilimento inattivo già da diversi anni prima. La disparità di trattamento a danno dei lavoratori è stata perseverata con l’accordo del 22 marzo 2016 ed ha portato alla situazione attuale, ossia che più di 300 unità si ritroverebbero disoccupate, considerato che il 16 ottobre prossimo scadrà la Cigs e non ci sarà possibilità di proroga, mentre il resto dei dipendenti Natuzzi è coperto dal Contratto di Solidarietà.

Pertanto, vi chiediamo di fare tutto ciò che è nelle vostre possibilità per correggere le sopra esposte ingiustizie, iniziando col rivendicare che il CdS sia esteso a tutte le maestranze (e le Leggi vigenti in materia consentono l’estensione), per poi arrivare a concertare un rilancio industriale dell’azienda, tale da arrestare lo stillicidio occupazionale che si verifica negli stabilimenti italiani della Multinazionale con sede a Santeramo in Colle (Ba).