Il M5S di Potenza prende le distanze da 'giochetti interni' del Pd

POTENZA - Il portavoce del M5S al comune di Potenza Savino Giannizzari, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale - che era chiamato ad eleggere il nuovo presidente dell’assemblea - ha voluto chiaramente rimarcare, attraverso la sua dichiarazione di voto, la distanza abissale che intercorre tra il Movimento e i partiti “tradizionali”. Primo della lista quel Pd oramai sempre più vittima di sè stesso e delle sue correnti. “Ci ritroviamo oggi - ha fatto presente Giannizzari - all’appuntamento con il gioco delle poltrone in giunta. Ci ritroviamo oggi a fare i conti con eventi che interessano le compagini politiche, i cui effetti escono poi fuori e si riflettono nella vita di questo Consiglio”. “Ed ecco che la nuova geografia politica del Pd cittadino - ha spiegato - interviene di nuovo a rubare tempo da dedicare invece ai problemi dei cittadini. Ecco che invece di parlare delle emergenze che vive la nostra città, siamo oggi a decidere sui capricci di un partito, il Partito Democratico, che vive la propria vita attraverso tradimenti e divisioni… lo abbiamo visto alle ultime elezioni provinciali. Un partito dove le correnti prendono il nome del capobastone, o in alcuni casi di un vero e proprio caporale. Ci sono i Santarsieriani, i Defilippiani, i Pittelliani, che come gang si fanno guerra tra loro per la conquista del territorio. È il gioco delle poltrone, al quale noi non partecipiamo”. Il portavoce potentino del M5S ha poi sottolineato: “Questa elezione del presidente del Consiglio è soltanto una rappresentazione teatrale per dare un contentino ai componenti della vera maggioranza PD. Hanno voluto ancora una volta prendere in giro i Cittadini del nostro amato paese. Inutile dire che l’annunciato rimpasto di giunta è figlio di una crisi interna generale che è oramai sotto gli occhi di tutti, un rimpasto non fatto di pura spontaneità e guardando l’interesse del paese, bensì frutto dei ricatti e del gioco delle poltrone. Sono preoccupato perché in due anni e mezzo non è stato deliberato alcun provvedimento di aiuto ai cittadini e per il rilancio delle imprese. La nostra richiesta, fatta tempo fa, è stata molto chiara: se non si è in grado di governare, bisogna chiudere e andare a casa, almeno per dignità politica”. “Quella che stiamo vivendo - ha concluso Giannizzari - è una delle pagine buie che non dovrebbero accadere ma che purtroppo si ripetono nella storia politica di questa legislatura consiliare. Poche idee e molto confuse, grande superficialità e forte sensazione che il sindaco non abbia in alcun modo in mano la situazione. Per tutti questi motivi, il sottoscritto non intende partecipare a queste anomalie politiche, dichiarando il proprio voto di astensione”.