"Grido di allarme dal tribunale di Lagonegro"

POTENZA - A poco più di un mese dalla inaugurazione dell'anno giudiziario, durante la quale tra solennità e buoni propositi, pareva che la macchina giustizia sia pure a rilento riprendesse a funzionare, ecco l'amara conferma che il sistema in Basilicata si conferma in forte affanno.
Stavolta il grido di allarme proviene da Lagonegro, ove si registrano numerose ed importanti criticità.
Carenza di magistrati e di personale amministrativo la fanno da padrone in uno scenario destinato ad assumere toni drammatici.
Ed ancora, l'instabilità del collegio penale sortisce l'effetto di rallentare il regolare svolgimento delle udienze.
E di questo passo i presidi giudiziari sono destinati alla paralisi totale.
Dati sconfortanti, insomma, ma, analisi a parte, che cosa è stato fatto e che cosa si può ancora fare per migliorare lo stato delle cose?
Non è forse compito del Governo eliminare le criticità della macchina della giustizia?
Un dato è certo: a farne le spese, quante volte non fosse chiaro, sono i cittadini, condannati da lungaggini e disfunzioni ancor prima che dalla celebrazione di un processo penale e gli operatori del diritto, relegati per ruoli e tempi, a precari della professione forense.
Il Dipartimento Giustizia FdI-AN auspica analisi e soluzioni certe, affinché il sistema consenta di far riacquistare il prestigio che ha sempre contraddistinto la professione forense.
Così in una Marinica Cimadomo, Responsabile regionale del Dipartimento Giustizia FdI-AN.