Potenza, successo del Congresso provinciale di FdI-AN: "la gente apprezza la nostra libertà"

POTENZA - Una platea di 300 militanti di Fratelli d’Italia ha aperto il congresso provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale cantando l’inno d’Italia. Non poteva essere altrimenti per i nuovi patrioti lucani.

I lavori, moderati dal dirigente nazionale Donato Ramunno, hanno preso il via con i saluti del segretario cittadino, Luciano Petrullo, che ha messo in evidenza l’importanza della celebrazione di un congresso, luogo di confronto, che riavvicina i cittadini, il popolo alla politica, momento di crescita dove chiunque può contribuire. “La politica deve essere restituita al suo obbiettivo: aumentare la qualità della vita e deve risolvere i problemi. E tutto ciò deve passare dalla rivalutazione del merito e dell’onestà”.

Il Capogruppo di FdI-AN, Giuseppe Giuzio, ha rivendicato il forza di governo del nostro partito, “senza inciuci e senza compromessi al ribasso“, “Siamo pronti a condurre per mano il Popolo lucano verso lidi più consoni. La nostra terra ha bisogno di una speranza e noi diamo pronti dargli delle certezze”.

“Libereremo la Basilicata da Pittella, con una classe dirigente come quella lucana che dimostra di avere le competenze e le idee chiare. Non ci fa paura una sinistra che ha deturpato un territorio splendido come la Lucania.” ha detto Mario Pozzi, Vice Presidente di Gioventù Nazionale e Presidente del seggio per l’elezione dei grandi elettori che rappresenteranno la provincia di Potenza al II Congresso nazionale di Trieste.

“Il sistema politico in Basilicata si sente talmente intoccabile da ritenere di non dover dare giustificazioni.”, Alessandro Galella, Consigliere comunale di Potenza, “Abbiamo dimostrato che si può abbattere il Pd. Ma se Potenza rappresenta un fortino, adesso dobbiamo vincere la guerra e concentrarci per distruggere l’ultima roccaforte del sistema colluso: la Regione. Non si può avallare questo sistema per un piccolo contentino personale perché solo così ne beneficeremo tutti”.

Le relazioni sullo stato di salute della Basilicata sono state affrontate da alcuni dei dirigenti di FdI-AN e da simpatizzanti.

Tra le tematiche trattate non potevano mancare i problemi della immigrazione selvaggia e della piaga dell’emigrazione: “In Basilicata manca la manodopera, o manca il lavoro???” chiede Francesca Messina, responsabile regionale del Dipartimento regionale Immigrazione e Integrazione di FdI-AN “Il problema, e gli esponenti del Partito Democratico - a volte - lo dicono chiaramente, sarebbe che gli immigrati fanno il lavoro che i nostri ragazzi non vogliono fare. Questo argomento è davvero il segno del degrado morale e culturale raggiunto dalle classi di potere. Non è che i nostri ragazzi non vogliono fare i lavori che invece fanno gli immigrati. E’ che non vogliono farlo per una paga miserabile, non vogliono farlo in condizioni che degradano la dignità umana. Provassero i vari Simonetti, Pittella, i loro figli a vivere con 300 Euro al mese, a pagarsi una casa, magari insieme alla propria ragazza in attesa di un bambino???”.

Paolo Gruosso, parlando di come la nostra Regione avrebbe potuto trarre giovamento reale dallo sfruttamento del petrolio, ha detto: “500.000 persone, un quartiere di Roma in pratica con quelle che sono state le risorse delle royalties in questi anni, dal 1998 avrebbe in tasca 15.000 euro che se fossero stati investiti e non sperperati sarebbero stati molti di più”. Ma anche la ‘buona scuola’ è stata materia affrontata durante il Congresso di ieri. La Professoressa Caterina Gentilesca, nel criticare la legge del Governo Renzi: “E’ una legge che è stata approvata senza sentenza. Si vantano di voler eliminare il precariato. Ma non hanno ingannato nessuno: hanno solo voluto evitare una multa dall’Unione Europea e coprire i posti vacanti del Nord. Molti in Basilicata non hanno partecipato al concorso perché non volevano allontanarsi, con tutti i rischi di non essere stabilizzati. Quelli che hanno fatto domanda, conoscendo il rischio di poter essere mandati anche a Milano o Pordenone, subito dopo hanno iniziato a bussare alle porte dei politici per evitare la partenza o ritornare. I sindacati, insieme alla classe politica, si sono inventati i ‘posti in deroga’. Hanno sconvolto le graduatorie di merito. In pratica, sono riusciti a ‘sporcare’ con il clientelismo anche la scuola che fino ad oggi si era sempre basato su graduatorie di merito e sulle competenze.”.

Ringraziando gli intervenuti, “chi mi ha preceduto ha ragione” ha esordito Gianni Rosa, Presidente regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata “Il centrosinistra che ci ha governato ha creato l’odio sociale, e la sfiducia dei giovani che li induce a scappare ed ha sperperato soldi pubblici. Ci hanno distrutto. Il malessere è troppo forte: il pil cresce ma il ritorno sulla popolazione non c’è l’economia cresce ma lo stato sociale rimane invariato: la disoccupazione non è diminuisce, la ricchezza pro capite è invariata, l’emigrazione non rallenta. Perché siamo governati da persone che hanno fatto del governo della regione un posto di potere. Pittella, De Filippo, Bubbico, ma anche i loro amici Speranza e Folino, che tentano di fare finta di ricostruirsi una verginità politica come se non avessero mai partecipato al governo della regione, per continuare a mantenere il loro posto di potere, hanno bisogno di persone non libere di decidere, schiave. E da schiave le trattano: contentini che non consentono alla persone di decidere il loro futuro ma a dipendere da € 300 euro. Questa Basilicata, con il pil in crescita ma con cittadini poveri, non può andare avanti. Se le risorse che Pittella sperpera venissero realmente investite nello sviluppo, si potrebbe davvero dare una svolta alla Basilicata.”.

“In questo scenario” conclude Rosa “l’unica soluzione: il Centrodestra deve essere la futura classe di governo della nostra Terra. Il nostro partito è composto da donne e uomini liberi, coerenti e visionari. Noi abbiamo una visione. Abbiamo un’idea di Basilicata, dove tutte le famiglie possano rimanere unite e non abbiano necessità di emigrare o di mandare i figli fuori per studiare e trovare un lavoro, dove tutti i giovani possano avere una possibilità ma dove i migliori e i più meritevoli vadano avanti. Questo in Basilicata non è mai accaduto ma è l’unico modo per far rinascere la nostra Terra.”.

“Bisogna impegnarsi nelle battaglie per difendere l’identità regionale a tutti i livelli. Vorrei qualcuno mi spiegasse quanto petrolio viene prelevato nella nostra regione. Di cosa vogliamo parlare se non siamo in grado di dire quanta ricchezza viene portata via dalla nostra regione a fronte di tanta povertà che regna in Basilicata? Vorrei sapere come facciamo a meravigliarci che le cose non funzionino quando la classe dirigente così mediocre perché frutto di nepotismo?” tuona l’Avvocato Leonardo Pinto “E ancora, questo nepotismo è dappertutto: vorrei sapere, insieme ai Lucani, perché la Regione Basilicata, costituitasi nel processo Moro ter come parte civile, ha preteso il risarcimento danni da Pittella padre condannato a pagarli o i soldi li chiede solo alla povera gente? Il potere politico e quello giudiziario ritengono che non può accadere nulla e che tutto si può fare perché pensano che i Lucani sono sudditi. Ma io, tutti voi e molti altri fuori, non lo siamo”.

La serata di ieri dimostra che il centrodestra c’è, che Fratelli d’Italia c’è, che i Lucani liberi coerenti e visionari ci sono. Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata.