Catalogna: vincono indipendentisti, Rajoy invita al dialogo

(ANSA)
BARCELLONA - In Catalogna con le elezioni è emersa "una frattura molto grande, ci vorrà tempo per ricomporla": è l'analisi del premier spagnolo, Mariano Rajoy, in una dichiarazione dalla Moncloa sull'esito delle elezioni vinte dai partiti indipendentisti. Rajoy ha lanciato un appello per un confronto pacato: "Le elezioni rappresentano sempre un nuovo inizio nella democrazia. Spero che in Catalogna si aprirà una tappa basato sul dialogo e non sullo scontro, sulla pluralità e non sull'unilateralismo". "La necessaria riconciliazione", ha avvertito, "dovrà avvenire nel quadro della legge e del rispetto dei diritti della minoranza e della maggioranza". L'esponente dei popolari ha sottolineato che "l'alta partecipazione al voto riflette la risposta civica dei cittadini della Catalogna, anche se dalle elezioni non è emersa "una direzione decisa".

LA VITTORIA DEGLI INDIPENDENTISTI - Il fronte indipendentista ha vinto le elezioni catalane. Le tre liste del fronte repubblicano - Erc del vicepresidente Oriol Junqueras in carcere a Madrid, JxCat del President Carles Puigdemont 'in esilio' a Bruxelles e gli antisistema della Cup - riconquistano insieme la maggioranza assoluta con 70 seggi su 135 nel nuovo Parlamento di Barcellona, in base ad oltre il 96% dei voti scrutinati.

Successo di Ciudadanos, il partito più duramente unionista, che diventa così la prima formazione catalana superando il Partido Popular di Rajoy

"C'è stata "una partecipazione record, storica, con un risultato che nessuno può mettere in discussione", ha esultato Puigdemont in una conferenza stampa in catalano,"la Repubblica catalana ha battuto la monarchia sull'articolo 155 (quello che ha sospeso l'autonomia, ndr), Rajoy è stato sconfitto". Ora, ha aggiunto, servono una "correzione di rotta" e "il ripristino della democrazia". Un portavoce della Commissione europea ha però avvertito che "la posizione Ue sulla Catalogna", contraria a qualsiasi ipotesi di secessione, "non cambierà". In totale il raggruppamento indipendentista ottiene 70 deputati, inferiore ai 72 del 2015, ma con i numeri sufficienti a governare di nuovo la Generalitat. Nel fronte unionista Ciudadanos cresce da 25 a 36 deputati, i socialisti catalani sono a quota 17 e crollano i popolare del premier Mariano Rajoy, passati da 11 a tre soli deputati regionali.