Cavallaro: “Dimezzato l’arretrato ma serve una riforma”

POTENZA - “Grazie alla laboriosità delle commissioni tributarie il contenzioso si è più che dimezzato nel corso degli ultimi quattro anni e il tempo medio di ogni processo è diminuito di oltre due mesi e mezzo”. Il presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Mario Cavallaro, ha ringraziato con queste parole i presidenti delle Commissioni Tributarie regionali e provinciali durante l’incontro con i giudici del Cpgt, che si è tenuto oggi presso la Sala delle Conferenze del Csm. Un appuntamento che è servito anche per ascoltare le proposte delle Commissioni alla luce anche delle rispettive realtà territoriali e, soprattutto, in vista dell’apertura dell’anno giudiziario 2018 che si terrà presso la Corte di Cassazione, il 26 febbraio prossimo.

Nel suo intervento di apertura il presidente Cavallaro ha rivendicato il lavoro svolto dalla consiliatura in questi 4 anni, che ha lavorato per una forte autoriforma organizzativa, per una elevata formazione professionale e “con grande fermezza e determinazione” nella sede disciplinare e ispettiva. “Ma per migliorare ancora il lavoro della magistratura tributaria - ha ribadito il presidente Cavallaro - è necessaria una riforma che preveda non solo una revisione dei compensi, ma anche degli organici dei magistrati e del personale amministrativo, l’introduzione del giudice monocratico per gli affari minori e l’obbligatorietà del processo telematico”.

I risultati, comunque, ci sono. Un proficuo lavoro che, come certificato dalla relazione del Mef 2016, ha ridotto i ricorsi dell’11,6% rispetto all’anno precedente (469.048 in cifra assoluta). Un risultato raggiunto certamente anche grazie alla riduzione del 9,8% (pari a 231.713) dei ricorsi complessivamente pervenuti alle Commissioni tributarie rispetto al 2015 (-13% dei ricorsi presentati in primo grado di giudizio e -1,2% per il secondo grado di giudizio). Inoltre, ha ricordato ancora il presidente Cavallaro, nel 2016, la durata media del processo tributario nel primo grado di giudizio è stata di 781 giorni (pari a 2 anni e 2 mesi), con un miglioramento di 76 giorni rispetto al 2015 e di 180 giorni rispetto al 2014; nel secondo grado di giudizio essa è stata di 778 giorni, con un allungamento di 27 giorni rispetto al 2015 e di 49 giorni rispetto al 2014. Esistono tuttavia un sempre maggior numero di Commissioni che calendarizzano i ricorsi entro l'anno e che di fatto hanno azzerato l'arretrato, rendendo non più attuale l'attuale criterio di calcolo di una parte dei compensi dei magistrati tributari.