Pensioni, "I conti non tornano": Cgil in piazza

(ANSA)
ROMA - Cgil in piazza per le pensioni. Il sindacato, dopo aver bocciato l'esito del confronto con il governo, scende in piazza per chiedere un cambio di rotta vero sulla previdenza, che blocchi l'innalzamento "illimitato" dei requisiti per il pensionamento (l'età salirà a 67 anni dal 2019), che garantisca un'occupazione ed una pensione dignitosa ai giovani, che riconosca il lavoro di cura alle donne.

Ben 5 le manifestazioni organizzate per questa mattina: a Roma, dove partecipa la segretaria generale Susanna Camusso, a Torino, Bari, Palermo e Cagliari. Al fianco della Cgil, la sinistra: annunciata la presenza di esponenti di Mdp, tra i quali sono attesi Roberto Speranza, Enrico Rossi e l'ex leader Cgil Guglielmo Epifani; di Sinistra italiana con Nicola Fratoianni e di Possibile con Pippo Civati; di Rifondazione comunista e anche una delegazione di Campo progressista.

In piazza nella capitale c'è la segretaria Susanna Camusso. Qui il corteo parte da piazza della Repubblica, diretto a piazza del Popolo, dove è allestito il palco per l'intervento conclusivo di Camusso, che chiuderà le iniziativa in collegamento video con le altre città. A Torino, secondo il programma della Cgil, il corteo sfila da Porta Susa a piazza San Carlo; a Bari da piazza Massari a piazza Prefettura; a Palermo da piazza Croci a piazza G. Verdi; a Cagliari da viale Regina Elena a piazza Garibaldi. Tra le rivendicazioni al centro della mobilitazione, "bloccare l'innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, riconoscere il lavoro di cura". Oltre alle motivazioni sulla previdenza, il sindacato di corso d'Italia chiede anche di "cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l'occupazione, estendere gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti il diritto alla salute, rinnovare i contratti pubblici".

"La mobilitazione nasce su rivendicazioni che riteniamo sacrosante", afferma il capogruppo alla Camera di Articolo 1-Mdp, Francesco Laforgia. Al centro le pensioni, ma anche il lavoro. "Torniamo nelle piazze per quella che è una prima giornata di mobilitazione: cominciamo di nuovo una lunga lotta per avere una risposta sul terreno previdenziale, del lavoro, dei rinnovi dei contratti pubblici e privati", dichiara Camusso in un appello alla vigilia della mobilitazione nazionale.

Il Governo "aveva preso degli impegni e non li ha mantenuti. Se gli impegni non vengono rispettati si reagisce, non si può far finta di niente", incalza Camusso, sottolineando che "non ci si può contentare di piccole deroghe", ma che si deve "costruire un sistema di regole certe".