Via libera Cdm a riforma intercettazioni


ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato il sì definitivo alla riforma delle intercettazioni, che sarà pubblicata a gennaio per poi entrare in vigore sei mesi dopo.

"Abbiamo un Paese che utilizza le intercettazioni per contrastare la criminalità e non per alimentare i pettegolezzi o distruggere la reputazione di qualcuno" - afferma il ministro Orlando, il quale sottolinea come il provvedimento "senza restringere, ma anzi autorizzando ad intercettare in un modo più agevole, impone una serie di vincoli e divieti che impediscono di usarle come strumento di diffusione di notizie improprie".

"Non una bocciatura, ma nemmeno una condivisione entusiastica": questo invece il commento del presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte, perchè spiega: "aver acceso una riflessione molto attenta su intercettazioni e privacy è un passo avanti culturalmente importante che condividiamo. Ma dal punto di vista delle modalità operative scelte si poteva fare meglio, qualche ombra è rimasta". Più severo il commento dell'Unione delle Camere penali, secondo cui si tratta di "una riforma che non possiamo considerare positiva perchè per tutelare privacy e riservatezza si è scelto di limitare fortemente il diritto di difesa. Il che crea danni significativi a chi si trova coinvolto il vicende giudiziarie. Già oggi difendere e complicato. Un domani diventerà pressoché impossibile, tanto meno nella fase cautelare".