Intesa Sanpaolo, First Cisl: cessione crediti deteriorati ipotesi non confermata

POTENZA - C’è allarme tra i circa 100 dipendenti, in gran parte giovani assunti con l'accordo del 2010, della filiale potentina di Isgs, la società del gruppo Intesa Sanpaolo che si occupa di recupero dei crediti deteriorati, per le indiscrezioni di stampa sulla presunta volontà del gruppo bancario di cedere i crediti e il personale che li lavora a due fondi americani. L’argomento è stato al centro di una recente assemblea sindacale che ha registrato una larga partecipazione, come riferisce il segretario generale della First Cisl Basilicata, Arnaldo Villamaina.

Il sindacato e la Rsa in una nota indirizzata ai lavoratori gettano acqua sul fuoco: “L’ipotesi ventilata da alcuni giornali per fortuna pare priva di fondamento in quanto nell’ordine di servizio n. 70 del 28 dicembre scorso Intesa Sanpaolo ha confermato che tutta la direzione recupero crediti resta in Isgs e a riporto di Capital Light Bank, unità di business della stessa Intesa Sanpaolo”.

Nel corso dell’assemblea è stata ribadita la posizione della First Cisl sulla gestione dei crediti deteriorati. “La gestione dei cosiddetti non performing loans - spiega la nota - deve essere effettuata ‘in house’ per evitare la svendita degli stessi come fossero saldi di fine stagione. Non è il costo del lavoro ad essere il peso del sistema bancario, ma le enormi svalutazioni pretese dai regolatori europei, col risultato che le banche continuano a svendere Npl che potrebbero essere recuperati e rimessi in bonis con una paziente gestione interna. Esempio di questa gestione vincente è la Sga che gestì con eccellenti risultati i crediti deteriorati del Banco di Napoli. Noi come First Cisl saremo vigili e attenti nel seguire l’evolversi della situazione sul fronte del recupero crediti a tutela delle giuste aspettative rappresentate dai colleghi nel corso dell’assemblea”.