"La Fials dice stop al ricorso al lavoro interinale in sanità"

POTENZA - Si continua ad assistere anche nella Regione Basilicata ad un ricorso sempre maggiore del lavoro a chiamata attraverso agenzie interinali e ultimo atto di questo continuo ed inaccettabile ricorso ad una modalità di lavoro precario è quello al quale stiamo assistendo nella sanità lucana.

Per il Segretario Regionale Fials Luciana Bellitti, la scelta di questo governo regionale e della sua maggioranza di ricorrere al lavoro interinale attraverso una gara che avrà durata di 4 anni per un valore complessivo di 45,5 milioni di euro, è inaccettabile in quanto attraverso la stessa si continua ad avallare la sempre maggior precarizzazione del lavoro e ad eludere l’art. 97 della Costituzione che sancisce l’obbligo d’accesso alle pubbliche amministrazioni principalmente tramite concorso pubblico, garantendo anzitutto l’imparzialità.

Il ricorso al lavoro interinale, a nostro avviso, contravviene anzitutto all'imparzialità, rispondendo a logiche lontane da trasparenza e merito. Inoltre, questa tipologia di contrattualizzazione, oltre a ledere l’autonomia professionale dei lavoratori, costantemente sotto il “ricatto” della perdita del posto, diventa per l’ente pubblico un costo maggiore in quanto, oltre al personale, bisogna aggiungere anche il costo dell’agenzia interinale: una situazione che genera precarietà costante senza effetti positivi per il sistema.

Chiediamo pertanto l’annullamento della “Procedura aperta per la conclusione di un accordo quadro per l’affidamento del servizio di somministrazione di lavoro temporaneo per le aziende del servizio sanitario regionale e per i Dipartimenti della Regione Basilicata” e il ritorno all'utilizzo di concorsi pubblici, nonché allo scorrimento delle graduatorie già per altro, in molti casi, esistenti per le figure assunte attraverso il ricorso al lavoro interinale.

La Fials non vuole assistere inerme alla polverizzazione del servizio sanitario pubblico. Così in una nota la Fials di Potenza.