Monitoraggio, Rosa (Fdi-An): "L'arma spuntata di Pittella, una commissione d’ indagine"

POTENZA - Pittella non si è mai speso per rendere efficiente il sistema di monitoraggio e, oggi, fa finta di interessarsene. Quindi, quale migliore strumento per procrastinare la ricerca di responsabilità di una bella ed inutile commissione d’inchiesta?

Quando c’è un’emergenza, uno scandalo, la politica disattenta istituisce una commissione. È il risultato del fatto che avendo dormito negli anni, d’un tratto ci si sveglia e si immagina di poter fare tutto quello che non si è fatto precedentemente. Ed ecco che si istituisce una commissione.

La questione del divieto dell’uso di acqua potabile in diversi comuni del metapontino, che ha procurato allarme e forti disagi alla popolazione, è l’ennesima riprova di un sistema regionale di monitoraggio che non funziona. Un sistema che Pittella, in quattro anni e mezzo di legislatura, non solo non è riuscito a correggere ma che ha trasformato in uno stato emergenziale continuo.

In un rimpallo di responsabilità, Arpab, Asm e Acquedotto Lucano continuano a discutere rivendicando la bontà delle proprie analisi che, di fatto, hanno mostrato risultati contrastanti. Tre Enti, tutti predisposti al controllo e al monitoraggio, tutti e tre in capo alla Regione e che non riescono a dialogare tra di loro. E’ una situazione drammatica e paradossale, ancora più grave dello stesso episodio di sforamento dei valori soglia di trialometani nell’acqua.

È più grave perché ci dà la misura di quanto, in caso di incidente, può essere alto il conto di questa approssimazione. È come dire: se ci dovessimo ammalare non abbiamo idea del medico a cui rivolgerci.

E, in tutto questo, Pittella, per rassicurarci, afferma che istituirà “…una commissione di indagine per capire l’origine della discrepanza dei dati del monitoraggio, per accertare se ci sono responsabilità ed adottare le azioni conseguenti…”.

Ma quante commissioni d’indagine devono essere ancora istituite per avere delle risposte credibili? E a che scopo se, dopo anni, dopo inchieste e interventi della Magistratura, dopo annunciati e conclamati disastri ambientali o sanitari, come in questo caso, dopo un imponente e ‘rivoluzionario’ Masterplan, l’affidabilità e la credibilità degli Enti predisposti al monitoraggio e alla salvaguardia della salute pubblica sono al minimo storico?

Hanno provato a stravolgere tutto per non cambiare nulla. Senza mai toccare dirigenti e funzionari, senza mai intaccare la consolidata filiera del clientelismo. Solo la fine della legislatura, ormai, può rappresentare l’inizio del vero cambiamento. Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia.