L'Italia del calcio riparte da Mancini


A poche settimane dal mondiale, l'Italia prova a ripartire. Grande assente dalla kermesse calcistica più importante di tutte, la nazionale tricolore ha deciso di non perdere altro tempo e di nominare Roberto Mancini nuovo direttore tecnico di una squadra la cui tradizione non può essere infangata oltremodo. Dopo l'eliminazione dal mondiale a causa della Svezia, in uno spareggio dove di gioco non si è visto niente e di intenzioni forse meno, la scelta di puntare su Gigi Di Biagio come CT per le amichevoli contro Argentina e Inghilterra si è dimostrata qualcosa di temporaneo. La sconfitta contro i sudamericani e il pareggio contro i britannici non hanno influito più di troppo nelle decisioni di una Federazione con le idee non chiarissime, ma convinta che bisognasse iniziare a lavorare quanto prima con un allenatore più esperto e dal curriculum più importante. Così, mentre Di Biagio è tornato a lavorare con l'under 21, l'ex allenatore di Inter e Manchester City, solo alcune tra le tante squadre che ha diretto, ha preso le redini della nazionale del suo paese nel contesto di una sfida stimolante, con l'obiettivo di portare l'Italia al campionato europeo 2020 da protagonista.

Secondo le quote disponibili su William Hill, leader mondiale delle scommesse, l'Italia rientra già tra le principali squadre che parteciperanno al torneo europeo che avrà luogo tra due anni in vari stadi del continente. Il progetto di Michel Platini, ai tempi presidente della UEFA, era quello di festeggiare i 60 anni della competizione con un torneo itinerante, e la sua proposta è stata accolta. Mancini avrà così due anni per poter plasmare un gruppo importante e creare quindi una squadra convinta dei propri mezzi e con un'idea tattica più precisa di quanto visto con Giampiero Ventura in panchina. Sebbene l'addio di Buffon alla nazionale non sia stato ancora confermato, è chiaro che l'ex numero 10 della Sampdoria sarà chiamato a rinnovare in maniera importante la rosa dei convocati e dovrà di conseguenza creare un nuovo nucleo importante di calciatori dal quale potrà attingere quando vorrà.

Legato tatticamente al 4-3-3, ma dalla proposta calcistica non particolarmente offensiva, Mancini è un tecnico che si è formato in Italia e che poi ha potuto fare esperienze anche in altri campionati, come ad esempio quello inglese, quello turco e quello russo. La sua ultima esperienza all'Inter non è stata tra le migliori, ma alla Federazione hanno visto nel Mancio il profilo necessario per poter dare uno scossone a un gruppo piuttosto abbattuto dopo l'eliminazione dal mondiale e la gestione troppo allegra di Ventura.

Con Donnarumma, Romagnoli, Rugani e Cutrone come giovani in rampa di lancio e varie certezze più o meno esperte, come Bonucci, Florenzi, Verratti e Insigne, Mancini proverà a cucire un nuovo vestito addosso a un'Italia che ha un disperato bisogno di rinnovamento e di nuove idee di calcio per poter tornare dove le spetta, al centro del calcio mondiale. Iniziando dall'Europeo del 2020.