La chiusura notturna, dalle 20 alle 8, del pronto soccorso di Abbiategrasso, decisa dalla Regione Lombardia – ricorda l’on. Brambilla, eletta nel collegio uninominale di Abbiategrasso – “dipende in realtà dall'applicazione di norme nazionali, cioè il decreto 70/2015 del ministro Lorenzin. Ma una revisione e una deroga si impongono, perché il distretto abbiatense, con oltre 80 mila abitanti e una superficie di circa 200 chilometri quadrati, chiaramente non può restare senza un presidio sanitario notturno, non solo perché i comuni più lontani del distretto distano oltre quaranta chilometri dal pronto soccorso di Magenta, ma perché quest’ultimo è ovviamente sovraffollato”.
“Nel novembre scorso – ricorda ancora l’interrogazione - la commissione Sanità del consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione che chiedeva alla giunta di Regione Lombardia una serie di misure per potenziare il presidio ospedaliero di Abbiategrasso, tra cui la riapertura nella fascia oraria suddetta”. Sono passati sei mesi ma ancora non s’è visto nulla. “Ed è molto grave – sottolinea l’ex ministro – perché stiamo parlando – di prestazioni sanitarie salva-vita, sulle quali è necessario investire e non procedere con cosiddette “razionalizzazioni”, espressione che nasconde male la realtà: si tratta in effetti di tagli effettuati senza pensare alle conseguenze”. La battaglia per riapertura notturna del pronto soccorso di Abbiategrasso è tra gli impegni assunti in campagna elettorale dall’on. Brambilla, insieme con il raddoppio della Milano-Mortara, la difesa dei prodotti tipici, la tutela del parco del Ticino e delle sue acque, la deroga al patto di stabilità per i comuni virtuosi, sicurezza, legalità e ordine: tutti dossier scrupolosamente seguiti, anche attraverso contatti diretti con i ministeri, in concomitanza con una attività legislativa da record che vede ben 40 proposte di legge già presentate dall’inizio della legislatura.