Rosa: "Legalità e sviluppo, le basi del nostro programma per far crescere la Basilicata"


POTENZA - Legalità e sviluppo. Di questo ha bisogno la Basilicata Libera. Legalità significa, prioritariamente far tornare la Basilicata alla normalità. Per anni abbiamo vissuto in una Regione che solo apparentemente sembrava normale. Le illegalità che abbiamo sempre denunciato e che la Magistratura ha messo in evidenza apparivano fatti normali.

E’ necessario invece ripristinare la legalità che significa: trasparenza nei concorsi, Sanità che non privilegia solo gli amici, rispetto dell’ambiente. Legalità significa normalità in una società civile. Finora in Basilicata non è stato così. E noi vogliamo cambiare rotta.

Ma per rispristinare la legalità c’è bisogno di persone che, nella propria vita e nella propria attività, si sono attenute alla legalità come valore. C’è bisogno di gente che ha il rispetto della legalità non perché entra in politica ma perché nella vita di tutti i giorni questo valore è un pilastro imprescindibile.

Il compito di portare alla normalità la Basilicata è un compito arduo di cui siamo consapevoli. I rilievi della Corte dei Conti e le notizie dei giorni scorsi sono solo una delle tante criticità della nostra Regione.

Abbiamo vissuto, per vent’anni, in un mondo di assistenzialismo che ci ha portato ad essere più poveri e più schiavi della politica.

Solo ripristinando la legalità potremo portare sviluppo vero alla nostra Regione: lavoro, benessere, una Regione non più isolata dal resto d’Italia che dia una possibilità ai tanti Lucani, soprattutto giovani, che vanno via.

Riteniamo che questi principi debbano fondare la coalizione che libererà la Basilicata dalle grinfie di un Sistema che ha ridotto in ginocchio la Basilicata. Per questo non basta la millantata onestà (visto i volti di molta gente ‘compromessa’ che hanno partecipato alle regionarie) dei cinequestelle.

Pensiamo solo al tempa petrolio. Sono andati in giro per la Basilicata ad assicurare che avrebbero fermato le estrazione e chiuso i pozzi. Quando li accusavamo di raccontare bugie ai cittadini ci rispondevano che eravamo a favore delle estrazioni. E ora che sono al Governo tutto tace. Non è disonesto mentire ai cittadini? Per noi, sì.

Ai Lucani, invece, noi diremo sempre la verità: saranno anni duri, i prossimi 5. Per questo sono necessarie persone valide e capaci. Persone che hanno una visione concreta, realizzabile e non fatta di castelli in aria. La Basilicata necessita di gente che conosce lo stato di degrado in cui ci lascia il centrosinistra, che conosce le problematiche che attanagliano la nostra Regione e sappia di cosa la nostra Regione abbisogna.

Non bastano i sondaggi favorevoli o un nome scelto con un click per risollevare la Basilicata.

Servono donne e uomini che sappiano quello che stanno facendo e non solo che si riempiano la bocca di demagogia buona a indignare le masse ma inutile a gestire situazioni complesse come quella che sta affrontando la Basilicata.

La Basilicata è ad un bivio. Si tratta di azzerare tutto e ripartire o continuare con le chiacchiere del ‘tutto va bene’, con le promesse non mantenute o peggio con gli slogan. Si tratta di smantellare un sistema e porre le basi dello sviluppo partendo dalla legalità in tutti i settori: dal lavoro alle infrastrutture, dalla sanità all’ambiente.

E tutto ciò deve partire dal rinnovamento della coalizione. Non ci saranno veti ma pretendiamo delle regole chiare per la composizione della classe dirigente che governerà la Basilicata.

Quello che ci preme è che i cittadini possano scegliere di chi fidarsi con tranquillità, possano essere sicuri che non ci saranno riciclaggi di soggetti ambigui che in passato si sono contraddistinti per la loro incoerenza.

Dunque, pulizia nella classe dirigente, partendo dai due capisaldi della nostra visione di Basilicata: legalità, con uomini che sappiano farne la linea di condotta in ogni ambito, e sviluppo, cambiando la politica assistenzialistica in politica di benessere per tutti.

Per questo, non bisogna abbassare le aspettative ma alzarle e pretendere il massimo. Noi ci siamo. Così in una nota Gianni Rosa, Fratelli d’Italia.