"'Stiano sereni' gli esponenti lucani del Pd"


POTENZA - Non c'è e non ci sarà nessuno scippo da parte del governo centrale ai fondi per l'edilizia residenziale destinati ai comuni italiani. Le speculazioni e la cattiva informazione sono ormai diventate armi spuntate in mano a chi non è stato capace di governare il Paese negli ultimi anni, dimostrando, ancora una volta, di non essere in grado nemmeno di assolvere al compito che gli Italiani attraverso le urne, il 4 marzo gli hanno affidato.

A sottolineare questa loro personale “teoria” si innesta il polverone mediatico di questi giorni, sollevato dai Dem lucani riguardo ai fondi per l'edilizia residenziale, ed ancora più avvilenti e disarmanti risultano essere le esternazioni e le dichiarzioni rese dai rappresententi del PD lucano Lacorazza e Polese al cui coro si è aggiunta anche la voce del segretario materano Muscaridola, che agli occhi di chi legge, non fanno altro che mettere in risalto l'improvvisazione e la mancanza di trasparenza che li contraddistingue nei confronti, non solo del proprio elettorato, ma di tutta la popolazione lucana.

Nel decreto Milleproroghe approvato il 7 agosto scorso con il voto unanime dei 270 senatori presenti, compresi (Renzi e Pittella), e quindi di maggioranza ed opposizione, è stato creato un fondo del valore complessivo di 1 miliardo di euro che riguarda tutti gli 8000 comuni italiani e contemporaneamente è stata fatta rispettare una sentenza della Corte Costituzionale, la n.74 del 2018, che ha rilevato l'illegittimità della gestione centralistica del Fondo solo di 100 Comuni (come previsto dal precedente Governo nel 2015).

Il governo, intanto, ha garantito l'immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 mentre per gli altri è stato necessario intervenire per verificare. alla luce della sentenza della Corte, quali avessero un reale ed effettivo rilancio delle periferie tra gli obbiettivi prefissati.

Evidentemente il fatto di aver deciso da parte del Governo di cambiare il “metodo” di assegnazione dei fondi, deve essere risultato “indigesto” ai potentati locali, ma quella percentuale del 2,40% di progetti di ristrutturazione completati (fonte Ministero Infrastrutture) riferita alla Regione Basilicata la dice tutta e si commenta da sola. Sono state presentate delle domande di finanziamento, per le quali, a detta del Ministro Toninelli: “alcuni governatori avevano gonfiato l'entità del fabbisogno senza rispettare le norme, a discapito delle regioni più corrette e avevano modificato le proprie liste ”, ed ancora “ abbiamo trovato delle proposte di interventi senza la minima giustificazione e senza le informazioni basilari sui progetti” ed infine, conclude il Ministro, “sarebbe opportuno che i presidenti di Regione prima di chiedere altri soldi, si impegnassero a completare gli interventi già finanziati e tornino a sedersi al tavolo per un accordo che sia davvero rispettoso di un sano utilizzo dei soldi dei cittadini Italiani”.

Se ne facciano quindi una ragione, gli esponenti lucani del PD, l'epoca dei finanziamenti a pioggia con cui si distribuivano soldi dei contribuenti italiani senza un minimo di efficienza e di progettualità, è finita. Durante i “loro” governi sono state applicate delle politiche che di fatto hanno assorbito le disponibilità finanziarie degli Enti locali, costringendoli quindi a rivedere e tagliare i servizi essenziali dei cittadini, con l'obbiettivo di reperire risorse a disposizione del Governo per effettuare degli interventi spot senza però avere nessun risultato apprezzabile. Non è stato forse il PD ad applicare i vincoli di bilancio che di fatto hanno impedito ai Sindaci di poter utilizzare gli avanzi di amministrazione accumulati negli esercizi precedenti?

È davvero incomprensibile e ridicolo che gli attacchi a un provvedimento che finalmente porta respiro agli Enti locali provengano proprio da chi ha attuato queste scellerate politiche di austerità, ed oggi vaneggia di fantomatiche rapine alle periferie. Molto probabilmente questa vicenda, che viene enfatizzata in Basilicata, ha il solo scopo di distrarre l'opinione pubblica lucana dall'ennesimo fallimento del PD e della sua classe dirigente a pochi mesi dallo scioglimento del Consiglio regionale con il Governatore ed un altro esponente della maggioranza, che sono stati allontanati da Potenza con un provvedimento delle Autorità Inquirenti per lo scandalo sulla Sanità. Questo tentativo ha rivelato ancora una volta che il clientelismo continua a farla da padrone condannando centinaia di giovani ad emigrare. Questa vecchia classe dirigente ad oggi ancora si arruffa per cercare di modificare la legge elettorale a seconda delle convenienze di corrente e ha l'ardire di farsi fotografare al taglio di un nastro per una strada che dovrebbe collegare l'Ospedale di Villa D'Agri che, di fatto stanno chiudendo, che continua a riconoscere vitalizi ad ex Consiglieri, che ha abbandonato intere zone della Regione alle perforazioni petrolifere per avere in cambio soldi per tappare buchi di bilancio, che ha deciso di sacrificare la vera risorsa Lucana ovvero “l'acqua” alle mulinazionali, che......... Stiano sereni, lor signori, i lucani sanno tutto e non aspettano altro che arrivi il giorno delle elezioni per ricordarvelo. Così in una nota congiunta la portavoce M5S Camera Deputati Luciano Cillis, il portavoce M5S Senato Arnaldo Lomuti e il portavoce M5S Consiglio Regionale Gianni Leggieri.