Down: Casalino si scusa. Poi sui giornalisti: "Di Maio non sbaglia"


ROMA - "Condivido che sono considerazioni impensabili. Era una simulazione di intervista e mi è stato chiesto di interpretare un personaggio. A fini didattici ho impersonato questo personaggio": così Rocco Casalino, portavoce del premier Conte in un'intervista a Fabio Fazio a "Che tempo che fa", su Rai 1. Casalino ribadisce la su versione dei fatti sulla polemica che lo ha investito dopo la diffusione di un video in cui diceva che le persone con la sindrome di down gli facevano "schifo".

"Faccio fatica a vedere il video perché a distanza di tanti anni mi infastidisce vedermi e sentirmi dire quelle cose. Se qualcuno si è sentito offeso chiedo scusa, ma non penso quello cose. Sono stato in Germania dove ci chiamavano Mangiaspaghetti, sono omosessuale e ho subito discriminazioni. Che si possa fare male a persone per la propria diversità non fa parte della mia natura. Ripeto, si è trattato di una simulazione, ma è altrettanto brutto rivedermi. Ho chiamato il presidente dell'associazione nazionale persone Down e ho spiegato che si trattava di un fraintendimento".

Di diverso avviso per quanto riguarda gli insulti del vicepremier dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ai giornalisti, definiti 'sciacalli'. "Credo che sia diritto di chi rappresenta i cittadini, di chi è ministro e capo politico di un movimento, denunciare con forza. E' un'anomalia invece un'informazione che più che informare fa propaganda politica" ha detto, "i toni eccessivi servono a denunciare con più forza quello che non va sottovalutato, la libertà di stampa è un tema importantissimo, è il tema. Credo che ci sia un accanimento molto forte contro il M5s. Come esperto di comunicazione credo che ci sia qualcosa che non funziona. Se la stampa è il cane da guardia del potere, deve abbaiare e mordere quando qualcosa non va, non può mordere sempre".