Giorgetti e D'Amato (M5S): "A distanza di due mesi dall'incendio a Pomarico, tutto tace"


POMARICO (MT) - A distanza di oltre due mesi dalla frana che, lo scorso 29 gennaio, ha distrutto parte del centro storico di Pomarico, tutto tace. Abbiamo appurato con i nostri occhi che nulla è cambiato, ed apprendiamo da Sindaco, Vigili del Fuoco e cittadini che occorre accelerare con i progetti e soprattutto andare a risolvere le cause primarie.

In un centro storico squarciato dalla frana, con le strade rese inutilizzabili ed alcune abitazioni isolate ed inaccessibili anche per i mezzi di primo soccorso, 56 sfollati attendono di capire il futuro che li attende.

La città è in attesa del via libera della Regione Basilicata per avviare le procedure di verifica della frana e la mappatura dello stato di tutti gli edifici. Un primo step fondamentale, questo, prima di poter procedere con gli interventi di consolidamento. Ma allo stato attuale mancano i fondi, o meglio i fondi ci sarebbero, se non fossero bloccati a causa dell’inerzia della Regione e del Ministero dell’Interno. Ministero, quest’ultimo, guidato da quello stesso Salvini che il 22 marzo scorso, a due giorni dal voto regionale, sul palco di Pomarico dichiarava che avrebbe fatto sistemare “un po’ dei problemi che mi ha fatto vedere il sindaco questa mattina”.

Parliamo di più di 4 milioni di euro destinati a tre progetti finanziati dal ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo), che riguardano il consolidamento e la riduzione del rischio idrogeologico a Pomarico, nelle aree di fosso San Pietro, piana Pacilio e fosso Cutana.

Fondi rimasti colpevolmente parcheggiati prima presso la Regione Basilicata, ed attualmente nelle mani del Ministero dell’Interno di fatto mai arrivati nelle disponibilità del Comune di Pomarico. 4 milioni di euro, risorse che avrebbero potuto dare il via ad interventi che, se eseguiti tempestivamente, avrebbero potuto scongiurare il “disastro annunciato” del 29 gennaio.

In questo contesto sarà fondamentale l’intervento della Regione Basilicata e della futura giunta Bardi, al fine di avviare un’opera di controllo delle infrastrutture idriche e fognarie gestite da Acquedotto Lucano S.p.A., che sarà incaricato di verificare se lo stato disastroso della rete idrica cittadina possa esser messo in correlazione agli eventi franosi.

Dal canto nostro, sarà nostra premura chiedere alla Regione e al Governo di attuare tutte le azioni necessarie a tutelare i cittadini e a progettare interventi di messa in sicurezza e di contrasto del rischio idrogeologico.

Fondamentale sarà anche la battaglia nella prossima legislatura Europea, per liberare gli investimenti pubblici, soprattutto quelli per risolvere le emergenze, dai vincoli del patto di stabilità. Infine, sottolineiamo che occorre agire non solo per la città di Pomarico, ma per tutta l’area interessata negli anni da frane di varia intensità. Così in una nota congiunta Rosa D’Amato – Europarlamentare M5S e Gino Giorgetti – Consigliere Regionale M5S.