Governo: resta nodo sottosegretario


ROMA - Gran lavoro nella notte per il premier incaricato Giuseppe Conte, in contatto con i leader dei maggiori partiti politici. Il primo nodo da sciogliere è quello del sottosegretario alla presidenza al Consiglio. Conte è determinato ad indicare un uomo di sua stretta fiducia ma sarebbe in corso un braccio di ferro con il M5S, che vorrebbe un "suo" uomo a Palazzo Chigi: in pole ci sarebbe Riccardo Fraccaro, seguito a poca distanza da Spadafora. Al Mef, invece, salgono le quotazioni dell'eurodeputato dem Roberto Gualtieri, presidente della commissione Bilancio a Strasburgo.

Secondo Ansa, tra i tecnici in ambienti Dem viene fatto il nome di Salvatore Rossi e Giuseppe Pisauro. Un tecnico sarebbe diretto al Viminale (Luciana Lamorgese o Franco Gabrielli) mentre il "destino" dei due capi delegazione ha dei contorni più definiti: per Di Maio si prospetta il ministero degli Esteri mentre Dario Franceschini dovrebbe andare alla Difesa o alla Cultura. I ministeri in bilico sono però diversi. Il Mise, innanzitutto, dove i Dem puntano su Paola De Micheli mentre tra il M5S si fa il nome di Laura Castelli e Stefano Patuanelli, inizialmente in pole per le Infrastrutture. Se il Mise andasse al M5S il Mit sarebbe di colore Dem e sarebbe guidato da De Micheli.

Anche all'Istruzione ballottaggio tra Gianni Cuperlo (Pd) e Nicola Morra (M5S). In sospeso anche l'Ambiente, tra Sergio Costa (che sarebbe tra i confermati) e Rossella Muroni, in quota Leu. Conteso ancora sembra essere il ministero del Lavoro: in pole, nel Pd, il nome di Giuseppe Provenzano. Alla Giustizia Alfonso Bonafede va verso la conferma.