I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata (Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli) annunciano che "le richieste di deroga saranno valutate con estremo rigore perché in questa fase la priorità è la salute dei lavoratori. Sappiamo - dicono i tre leader sindacali - che alle Prefetture di Potenza e Matera stanno pervenendo numerose richieste di deroghe da parte di aziende che, pur non rientrando nei codici Ateco previsti dal Dpcm, sono intenzionate a proseguire l'attività in base al principio della continuità di filiera. Fermo restando che in ogni azienda devono essere garantiti gli standard sanitari anti-contagio stabiliti dal protocollo sulla sicurezza - continuano Summa, Gambardella e Tortorelli - in assenza del requisito sostanziale della continuità di filiera non può esserci deroga. A tal proposito ci giungono notizie di aziende che si prodigano in tentativi di aggirare il Dpcm cercando di modificare in itinere il proprio codice Ateco, una pratica che assolutamente condanniamo e riteniamo immorale”.
"Il sindacato - concludono Summa, Gambardella e Tortorelli - da sempre è impegnato per attirare investimenti produttivi nel nostro territorio, per aprire nuove fabbriche e creare nuovi posti di lavoro. In questo caso, però, stiamo parlando di uno stop produttivo temporaneo tale non mettere a repentaglio la vita delle imprese e che ha come finalità il contenimento del contagio e la tutela della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini. È un sacrificio parziale che siamo chiamati a fare per il bene di tutti", concludono i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.
"Il sindacato - concludono Summa, Gambardella e Tortorelli - da sempre è impegnato per attirare investimenti produttivi nel nostro territorio, per aprire nuove fabbriche e creare nuovi posti di lavoro. In questo caso, però, stiamo parlando di uno stop produttivo temporaneo tale non mettere a repentaglio la vita delle imprese e che ha come finalità il contenimento del contagio e la tutela della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini. È un sacrificio parziale che siamo chiamati a fare per il bene di tutti", concludono i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.