Invalidità civile, un’emergenza da affrontare con coraggio ed urgenza


ROMA - Con una delibera, approvata il 21 Ottobre, il Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza INPS ha lanciato un allarme a tutte le amministrazioni titolari della gestione delle domande e della organizzazione delle prime visite e delle revisioni per la richiesta, o la conferma, della condizione di invalidità.

I numeri - spiega Guglielmo Loy, Presidente del Civ Inps- sono eloquenti: attualmente sono oltre 3,2 mln. (3.233.711 al fine 2019) i beneficiari delle tre prestazioni (pensioni 1.015.128, indennità di accompagnamento 1.809.721, e ambedue 408.862).

Per quanto riguarda il sistema “autorizzativo” vi sono due procedure alternative: il primo attraverso una convenzione tra Regione ed INPS, in cui l’Istituto segue l’intero iter procedimentale, dalla domanda all’eventuale erogazione del beneficio economico (Basilicata, Campania, tranne Napoli, Lazio, Pordenone, Gorizia, S. Donà di P., Venezia, Verona, Caltanissetta, Messina, Trapani). Il secondo sistema è gestito, direttamente, dalle Regioni (Asl). In tal caso è previsto un primo accertamento dei requisiti sanitari per il tramite delle Commissioni presso le Asl e la successiva validazione definitiva ad opera dei centri medico legali dell’INPS.

Il dato più preoccupante riguarda, in ogni caso, la quantità di cittadini in attesa della visita propedeutica al riconoscimento della invalidità o della conferma della stessa (seconde visite): Il totale delle domande - sottolinea Loy - in attesa della prima visita è, quindi, di 1.187.045. Di queste 264.114 sono presso l’Inps e 922.931 presso le Asl per le Regioni non in convenzione. I cittadini in attesa della visita all’Inps per la revisione sono, invece, 408.912. La conclusione del tortuoso percorso avviene mediamente in 120 giorni, con punte in negativo in Basilicata, Sardegna, Napoli, Sicilia, tutte in oltre 167 giorni.