M5S: ''La Basilicata si faccia promotrice delle comunità energetiche e di autoconsumo collettivo''

POTENZA - Tra i risultati positivi, almeno sulla carta, raggiunti a livello europeo in questo periodo vi è sicuramente l’accordo tra i leader dell’UE sul testo che riporta le strategie per la lotta ai cambiamenti climatici, il cosiddetto “Green deal”. L'obiettivo è quello di tagliare le emissioni in atmosfera di almeno il 55% entro il 2030.

L’emergenza sanitaria ha contribuito ad accelerare un processo atteso da anni e sul quale non è più possibile tergiversare. L’Italia ha tutte le carte in regola per fare la sua parte e impostare uno sviluppo green nel futuro prossimo. L’impatto dell’Ecobonus 110% potrebbe rivelarsi determinante per la rinascita economica dell’intero Paese.

I modelli vanno ripensati a partire da un corretto utilizzo dell’energia, accantonando anche quei modelli perversi e speculativi che hanno portato a macchiare fonti pulite come quella dell’eolico. 

Una delle prospettive più interessanti in ottica green è quella legata alle comunità energetiche e di autoconsumo collettivo. Questa possibilità si è concretizzata anche grazie  attuazione della disciplina della Direttiva RED II, con le disposizioni contenute all'articolo 42-bis del decreto legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020. 

Associazioni di cittadini, catene di negozi o aziende con uffici nello stesso stabile potranno dotarsi di un impianto condiviso, con una potenza complessiva inferiore a 200 kW, e condividere l’energia prodotta o per il consumo immediato oppure per stoccarla in sistemi di accumulo (e per utilizzarla quando necessario). Inoltre, andando ad agire sui numerosi edifici pubblici, c’è la possibilità di cedere l’energia prodotta in eccesso a tutti i membri della comunità con maggiore disagio economico. 

Si tratta di un tassello fondamentale per affrontare il problema della povertà energetica che colpisce in particolare le famiglie con disagio economico. Attualmente, l’Italia si colloca alla 19° posizione, su 28, tra i paesi membri dell’Unione europea, nell’“Indice europea di povertà energetica 2019” e il bonus energia elettrica e gas, erogato tramite sconto diretto in bolletta, risulta richiesto da appena il 30% degli aventi diritto e, comunque, non appare sufficiente a risolvere interamente tale problematica.

Crediamo sia necessario avviare delle azioni concrete anche sul territorio regionale. Abbiamo presentato una mozione tutta improntata alla promozione di questi strumenti anche attraverso la Società Energetica Lucana, SEL. 

È ora di capitalizzare al massimo queste opportunità per rompere definitivamente con quel passato fatto di fonti fossili e speculazione sfrenata sulle fonti pulite.