Energia da fonti rinnovabili, audizione di Confapi in III CCP

POTENZA - L’organismo ha ascoltato Francesco Calbi che ha portato all’attenzione dei commissari alcune richieste di modifiche alla proposta di legge approvata in materia dalla terza Commissione consiliare

Audizione oggi in terza Commissione consiliare di Francesco Calbi della Confapi Matera (Associazione delle Piccole e Medie Industrie della Provincia di Matera) sulla proposta di legge in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. La proposta di legge, approvata il 5 gennaio scorso dalla terza Commissione consiliare, è frutto dell’unificazione di due pdl, la n.60 del 2020, d’iniziativa dei consiglieri di Forza Italia Acito, Bellettieri e Piro, su “Modifiche alla legge regionale n.8 del 26 aprile 2012 – Disposizioni in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” e la n. 59 del 2020, sempre a firma dei consiglieri Acito, Bellettieri e Piro su “Modifica alla legge regionale n.1 del 19 gennaio 2010 – Norme in materia di energia e Piano di indirizzo energetico ambientale regionale – D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152, legge regionale n.9/2007 e successive modifiche e integrazioni”.

L’imprenditore Calbi, dopo aver espresso il disaccordo di Confapi sulle motivazioni che hanno portato all’approvazione della pdl, ha portato all’attenzione dei commissari alcune osservazioni sull’impianto normativo, esprimendo l’auspicio dell’accoglimento di alcune modifiche: “Al fine di evitare un grosso danno alle imprese e ai professionisti della nostra terra. Riteniamo che il limite dell’impianto di 3 MW fissato, oltre ad andare in contrasto con la normativa nazionale, comporti la fine di un settore che in Basilicata rappresenta una grande opportunità di crescita e sviluppo. Occorre rivedere tale limite, portandolo a potenze idonee”. “Secondo aspetto al quale siamo particolarmente sensibili come Associazione - ha sottolineato Calbi - è il risvolto occupazionale. Il settore delle rinnovabili, che coinvolge numerosi attori economici, è stato uno dei pochi a non subire contraccolpi dalla crisi in corso”. Le tre altre richieste avanzate dall’associato Confapi riguardano l’inserimento degli impianti sul territorio: “Riteniamo che occorra specificare in modo chiaro e trasparente quali sono le aree riferite alla Basilicata al fine di evitare speculazioni”; il termine temporale dell’entrata in vigore della legge:”60 giorni dalla entrata in vigore della legga sono un lasso di tempo troppo ristretto per chi ha fatto investimenti da oltre due anni, per cui auspicheremmo un periodo di 120 giorni per consentire a chi ha già fatto investimenti di non perdere tale opportunità; tempi certi nelle approvazioni o richieste di integrazioni ai progetti: “In modo da agevolare da un lato gli imprenditori che hanno investito e dall’altro anche gli uffici regionali”.


E’ seguito un dibattito nel quale sono intervenuti i consiglieri Sileo, Acito e Braia. Per la Sileo (Lega) possibile andare ad incidere su alcuni aspetti della norma in sede di approvazione in Consiglio e giusta l’osservazione della Confapi sulla necessità di mappare il territorio lucano: “La volontà di questa commissione è quella di tutelare il territorio. Concordo anche sulla necessità di velocizzare i processi autorizzativi da parte degli uffici competenti, così da favorire gli investimenti e tutelare gli imprenditori”.

“Occorre, senza mortificare nessuno, trovare un equilibrio - ha sottolineato Acito (Fi) - obiettivo della Regione Basilicata è sostenere l’impresa produttiva in questo settore ma occorre non dimenticare la vocazione del nostro territorio fortemente legata al settore turistico- culturale”. Accolta la riflessione sull’orizzonte temporale più ampio, ipotizzando la possibilità di portare i 60 giorni dell’entrata in vigore della legge a 120. 

Anche Braia (Iv) si è detto pronto a sottoscrivere l’emendamento che possa portare il termine dell’entrata in vigore da 60 a 120 giorni. “Credo che sia importante riflettere su un dato - ha sottolineato - la vera svolta arriverà con il Piano paesistico regionale. Il Piano è l’unico strumento che ci consentirà di legiferare in maniera chiara”.

Il presidente Quarto, nel concludere i lavori, ha anche lui ribadito l’esigenza della semplificazione burocratica così da tutelare le esigenze degli imprenditori che decidono di investire risorse in Basilicata.

Hanno partecipato ai lavori, oltre al presidente Quarto (Bp), la vicepresidente Carlucci (M5s) e i consiglieri Trerotola (Pl), Cifarelli (Pd), Bellettieri e Acito (FI), Braia e Polese (IV), Sileo, Aliandro e Cariello (Lega).