La Basilicata, come è noto, è costituita per il 97 per cento di piccoli comuni con meno di 3 mila abitanti rientranti nella classificazione di area interna. Si tratta di comunità penalizzate dalla distanza dai servizi essenziali, come istruzione, salute e mobilità, e caratterizzate da un graduale processo di isolamento, riduzione demografica e calo dell’occupazione. Ora si ritrovano a dover fare i conti, sempre più spesso, con la mancanza del segretario, il dirigente pubblico che fornisce assistenza giuridica agli organi del Comune per garantire che i loro atti siano conformi alle norme di legge, allo Statuto e alle procedure amministrative, nonché di altre figure fondamentali, come gli assistenti sociali, professionalità questa che diventa cruciale in realtà caratterizzate da livelli crescenti di fragilità sociale.
Questa realtà deve spingerci con urgenza ad adottare dei provvedimenti virtuosi, giacché proprio i Comuni, in base al principio della sussidiarietà, sono gli enti più vicini ai cittadini; erogano servizi essenziali, in particolare in ambito socio-assistenziale; e sono destinatari di molti fondi: da quelli nazionali per le politiche sociali a quelli di provenienza europea (Fse, Fesr, etc.). Ai Comuni è richiesta una notevole capacità di programmazione, progettazione, erogazione, monitoraggio e valutazione delle spesa e dei servizi, ma mancando il personale adeguato, sia da un punto di vista numerico che dal punto di vista della padronanza delle nuove competenze, i Comuni lucani non riescono ad adempiere sufficientemente ai compiti assegnati. Questo deficit amministrativo significa in concreto l'impossibilità di spendere le risorse assegnate e l'incapacità di intercettare ulteriori fondi partecipando a bandi europei, nazionali e interregionali.
Uno studio del Cnel sulla qualità della spesa dei Comuni ci restituisce non a caso l’immagine di una regione in cui viene realizzata una spesa dispendiosa e inefficace, una spesa quindi che non aggredisce le criticità e il disagio sociale. Dobbiamo, perciò, necessariamente intraprendere la strada del processo di nascita e consolidamento di nuove forme di governo, come la gestione integrata tra Comuni di funzioni e servizi pubblici locali: dalla protezione civile al catasto, dai servizi informatici al trasporto pubblico locale, dalla statistica all'edilizia scolastica, fino ai servizi sociali. Un nuovo modo di fare amministrazione pubblica, insomma, capace di soddisfare i bisogni dei cittadini e attivare nuovi processi di collaborazione e di reciproco riconoscimento tra pubblico e privato.
Occorre, infine, dare immediata attuazione al piano occupazionale nei Comuni, come annunciato un anno fa dalla Provincia di Potenza, che consentirebbe un aumento dell’occupazione, in particolare di laureati, e un aumento della capacità di produrre buona spesa e buona programmazione dei servizi. Il futuro della Basilicata non può che passare attraverso queste scelte, non più rinviabili.
Enrico Gambardella
Segretario generale della CISL Basilicata
Luana Franchini
Responsabile del Centro Studi CISL Basilicata