PISTICCI - La scelta di non candidare la ristrutturazione delle lammie comunali di via Ricciotti nel rione Dirupo al bando Basilicata Attrattiva 2019 ha deluso le aspettative riversate nel progetto PLUS HUB - Pisticci Laboratorio Urbano Sostenibile. L’associazione PLUS, che ne è parte integrante assieme allo stesso Comune, agli Enti di Ricerca ed alle Università, all’interno di un percorso serio e prestigioso, si aspettava che, come atto consequenziale alla firma dell’accordo di partenariato ed alle prese di posizione nel convegno pubblico di presentazione del progetto tenutosi presso l’atrio di palazzo Giannantonio lo scorso 27 maggio, l’amministrazione cogliesse l’occasione presentatasi di investire una somma pari a 450 mila euro (a tanto ammontava l’importo del bando) per un primo intervento concreto all’interno del rione.
Il Dirupo è considerato il fulcro del centro storico di Pisticci e su di esso ormai da tempo si consuma una lunga partita che tutti si augurano possa essere conclusa con quegli atti in grado di dare efficacia al provvedimento di rimozione del Decreto di trasferimento.
Come realtà associative e cittadini sostanziati adesso, dopo un lungo percorso, nella dimensione di Plus, ritenevamo che provare a cogliere l’occasione di questo bando fosse da un lato un atto di coerenza con l’impegno istituzionale preso all’interno di PLUS HUB, dall’altro l’occasione per accelerare quei provvedimenti che continuano a lasciare il Dirupo in una sorta di limbo che ne rende incerto il futuro in termini di prospettive e funzioni.
PLUS HUB ha il compito di interpretare aspirazioni e fabbisogni dei cittadini, rischi e criticità cui è esposto il patrimonio culturale, che non risiede solo nel centro storico, ma passa dalla collina ed arriva fino al mare attraverso una molteplicità di valenze che in molti riconoscono. Punto di partenza del percorso intrapreso da oltre due anni è Rione Dirupo, non ancora "centro storico" da un punto di vista edilizio-urbanistico e sul quale occorre prioritariamente intervenire.
PLUS HUB si pone come mediatore di questa "strategia di sviluppo locale" costruita insieme al territorio e la condivisione con l'amministrazione comunale rappresenta la vera scommessa di un siffatto modello di governance. Per questo auspichiamo che dall’altra parte ci sia un interlocutore coerente con le premesse dell’Accordo e consapevole della portata della sfida, che prima ancora di guardare al rilancio della stecca di via Ricciotti punta alla soluzione delle problematiche dell’intero rione Dirupo.
Da aprile, quando il Partenariato è stato sottoscritto, ad oggi, la prima occasione utile di concretezza era rappresentata dal bando Basilicata Attrattiva 2019, nel quale abbiamo creduto fino alla fine, dedicando tempo ed energie a sviluppare il progetto che l’amministrazione comunale rimanda alla prossima occasione, perdendo questa.
E' evidente che Plus dissenta dalla scelta, senza giudicare le qualità del progetto preferito per la candidatura.
Seppur non condivisa, la decisione dell’amministrazione comunale va comunque rispettata e, da parte di Plus, resta inalterata la volontà di andare avanti nella consapevolezza, tuttavia, che occorra quanto prima intraprendere un iter di fattiva concretezza sui temi che costituiscono l’essenza dell’HUB.
In attesa di tempi migliori e di nuove opportunità che speriamo possano essere colte per la rifunzionalizzazione degli spazi di via Ricciotti, dai quali passa una idea di futuro del territorio che continuiamo a perseguire, riteniamo necessario un cambio di passo rispetto allo sblocco dell’impasse venutasi a creare sul rione Dirupo. Su di esso le aspettative di rilancio sono aumentate dopo la rimozione del decreto di trasferimento, pur dovendo ancora fare i conti con la mancanza di alcuni passaggi fondamentali per la sua concreta attuazione.
E’ nella direzione segnata dal convegno di maggio, attraverso la strada tracciata dagli stessi tecnici comunali, che può e deve sostanziarsi il cambio di passo dell’amministrazione comunale che auspichiamo possa essere rapido ed efficace, nella consapevolezza che siano maturi i tempi entro cui chiudere e vincere una partita di fondamentale importanza per l’intero territorio.
La questione Dirupo non deve impantanarsi nei gangli di iter tortuosi e complessi che rischiano di essere improduttivi, ma va affrontata con efficacia, semplificazione e quel pizzico di coraggio che non può mancare in chi si candida ad amministrare la cosa pubblica e vuole coltivare una vision di futuro per e con il suo territorio. Sarebbe un errore lasciarsi distrarre da nuove interpretazioni invece di assumersi le responsabilità che competono ad un consiglio comunale e di impegnarsi fin da subito ad approvare la “variante Dirupo”, che è la soluzione possibile.
Essa, adottata nel 2015 (con delibera di consiglio comunale), ha acquisito, per silenzio assenso, i pareri favorevoli di tutti gli uffici regionali ed è stata oggetto, in prima battuta, del parere non favorevole dell’Autorità di Bacino. A seguito delle osservazioni dell’ufficio comunale competente che ha ritenuto compatibile la “variante” con il PAI, la stessa AdB nelle sue valutazioni integrative di aprile 2016 ha dato parere favorevole per gli edifici per i quali sia comprovato l’utilizzo. Nella nota si evidenziava inoltre che “le valutazioni sulla possibile riduzione del livello di pericolosità e rischio e quindi sul superamento del vincolo oggi vigente, cui potrà seguire la previsione della piena utilizzazione e valorizzazione del Rione Dirupo, dovranno essere affidate ad apposita Commissione partecipata sia dal Comune che dalla scrivente Autorità”.
Dalla lettura della “variante” si evince che gli interventi da essa consentiti risultano addirittura più restrittivi di quelli consentiti in R4 e la nomina della Commissione determinerebbe addirittura un passo indietro riconducendo l’area alla fase precedente alla rimozione del Decreto di Trasferimento.
Da quanto detto emergerebbe quanto segue:
1. la candidabilità dell’intervento di ristrutturazione del complesso edilizio di Via Ricciotti
2. l’inutilità della nomina della Commissione per l’approvazione della “variante” in quanto già compatibile con la zonizzazione R4 del PAI.
Alla luce delle considerazioni fatte, chiediamo all’amministrazione comunale di Pisticci di approvare subito la “Variante urbanistica Dirupo”; l’area risulterebbe finalmente fruibile, concretamente utilizzabile, le presenze finalmente legalizzate e PLUSHUB avere le condizioni per iniziare a funzionare.
L’amministrazione è quindi chiamata a classificare il Dirupo a Zona A1 del PRG vigente, ovvero centro storico, consentendo così ristrutturazioni e variazioni di destinazione d’uso e rendendo valide le “norme speciali” per la conservazione dei caratteri tipici contenute nella stessa variante.
E’ un atto dovuto nei confronti di un intero territorio proteso verso un’idea di futuro che ad oggi stenta a decollare per mancanza delle condizioni necessarie e sufficienti per rendere concreto qualunque bellissimo progetto che riguardi il centro storico (albergo diffuso, botteghe artigiane, imprese creative, nuove residenze…). E’ una sfida che ha priorità assoluta anche rispetto alle occasioni mancate per la riqualificazione di via Ricciotti.
Il Dirupo è considerato il fulcro del centro storico di Pisticci e su di esso ormai da tempo si consuma una lunga partita che tutti si augurano possa essere conclusa con quegli atti in grado di dare efficacia al provvedimento di rimozione del Decreto di trasferimento.
Come realtà associative e cittadini sostanziati adesso, dopo un lungo percorso, nella dimensione di Plus, ritenevamo che provare a cogliere l’occasione di questo bando fosse da un lato un atto di coerenza con l’impegno istituzionale preso all’interno di PLUS HUB, dall’altro l’occasione per accelerare quei provvedimenti che continuano a lasciare il Dirupo in una sorta di limbo che ne rende incerto il futuro in termini di prospettive e funzioni.
PLUS HUB ha il compito di interpretare aspirazioni e fabbisogni dei cittadini, rischi e criticità cui è esposto il patrimonio culturale, che non risiede solo nel centro storico, ma passa dalla collina ed arriva fino al mare attraverso una molteplicità di valenze che in molti riconoscono. Punto di partenza del percorso intrapreso da oltre due anni è Rione Dirupo, non ancora "centro storico" da un punto di vista edilizio-urbanistico e sul quale occorre prioritariamente intervenire.
PLUS HUB si pone come mediatore di questa "strategia di sviluppo locale" costruita insieme al territorio e la condivisione con l'amministrazione comunale rappresenta la vera scommessa di un siffatto modello di governance. Per questo auspichiamo che dall’altra parte ci sia un interlocutore coerente con le premesse dell’Accordo e consapevole della portata della sfida, che prima ancora di guardare al rilancio della stecca di via Ricciotti punta alla soluzione delle problematiche dell’intero rione Dirupo.
Da aprile, quando il Partenariato è stato sottoscritto, ad oggi, la prima occasione utile di concretezza era rappresentata dal bando Basilicata Attrattiva 2019, nel quale abbiamo creduto fino alla fine, dedicando tempo ed energie a sviluppare il progetto che l’amministrazione comunale rimanda alla prossima occasione, perdendo questa.
E' evidente che Plus dissenta dalla scelta, senza giudicare le qualità del progetto preferito per la candidatura.
Seppur non condivisa, la decisione dell’amministrazione comunale va comunque rispettata e, da parte di Plus, resta inalterata la volontà di andare avanti nella consapevolezza, tuttavia, che occorra quanto prima intraprendere un iter di fattiva concretezza sui temi che costituiscono l’essenza dell’HUB.
In attesa di tempi migliori e di nuove opportunità che speriamo possano essere colte per la rifunzionalizzazione degli spazi di via Ricciotti, dai quali passa una idea di futuro del territorio che continuiamo a perseguire, riteniamo necessario un cambio di passo rispetto allo sblocco dell’impasse venutasi a creare sul rione Dirupo. Su di esso le aspettative di rilancio sono aumentate dopo la rimozione del decreto di trasferimento, pur dovendo ancora fare i conti con la mancanza di alcuni passaggi fondamentali per la sua concreta attuazione.
E’ nella direzione segnata dal convegno di maggio, attraverso la strada tracciata dagli stessi tecnici comunali, che può e deve sostanziarsi il cambio di passo dell’amministrazione comunale che auspichiamo possa essere rapido ed efficace, nella consapevolezza che siano maturi i tempi entro cui chiudere e vincere una partita di fondamentale importanza per l’intero territorio.
La questione Dirupo non deve impantanarsi nei gangli di iter tortuosi e complessi che rischiano di essere improduttivi, ma va affrontata con efficacia, semplificazione e quel pizzico di coraggio che non può mancare in chi si candida ad amministrare la cosa pubblica e vuole coltivare una vision di futuro per e con il suo territorio. Sarebbe un errore lasciarsi distrarre da nuove interpretazioni invece di assumersi le responsabilità che competono ad un consiglio comunale e di impegnarsi fin da subito ad approvare la “variante Dirupo”, che è la soluzione possibile.
Essa, adottata nel 2015 (con delibera di consiglio comunale), ha acquisito, per silenzio assenso, i pareri favorevoli di tutti gli uffici regionali ed è stata oggetto, in prima battuta, del parere non favorevole dell’Autorità di Bacino. A seguito delle osservazioni dell’ufficio comunale competente che ha ritenuto compatibile la “variante” con il PAI, la stessa AdB nelle sue valutazioni integrative di aprile 2016 ha dato parere favorevole per gli edifici per i quali sia comprovato l’utilizzo. Nella nota si evidenziava inoltre che “le valutazioni sulla possibile riduzione del livello di pericolosità e rischio e quindi sul superamento del vincolo oggi vigente, cui potrà seguire la previsione della piena utilizzazione e valorizzazione del Rione Dirupo, dovranno essere affidate ad apposita Commissione partecipata sia dal Comune che dalla scrivente Autorità”.
Dalla lettura della “variante” si evince che gli interventi da essa consentiti risultano addirittura più restrittivi di quelli consentiti in R4 e la nomina della Commissione determinerebbe addirittura un passo indietro riconducendo l’area alla fase precedente alla rimozione del Decreto di Trasferimento.
Da quanto detto emergerebbe quanto segue:
1. la candidabilità dell’intervento di ristrutturazione del complesso edilizio di Via Ricciotti
2. l’inutilità della nomina della Commissione per l’approvazione della “variante” in quanto già compatibile con la zonizzazione R4 del PAI.
Alla luce delle considerazioni fatte, chiediamo all’amministrazione comunale di Pisticci di approvare subito la “Variante urbanistica Dirupo”; l’area risulterebbe finalmente fruibile, concretamente utilizzabile, le presenze finalmente legalizzate e PLUSHUB avere le condizioni per iniziare a funzionare.
L’amministrazione è quindi chiamata a classificare il Dirupo a Zona A1 del PRG vigente, ovvero centro storico, consentendo così ristrutturazioni e variazioni di destinazione d’uso e rendendo valide le “norme speciali” per la conservazione dei caratteri tipici contenute nella stessa variante.
E’ un atto dovuto nei confronti di un intero territorio proteso verso un’idea di futuro che ad oggi stenta a decollare per mancanza delle condizioni necessarie e sufficienti per rendere concreto qualunque bellissimo progetto che riguardi il centro storico (albergo diffuso, botteghe artigiane, imprese creative, nuove residenze…). E’ una sfida che ha priorità assoluta anche rispetto alle occasioni mancate per la riqualificazione di via Ricciotti.