MATERA - I lavori in corso in Piazza della Visitazione per il nuovo parco e i parcheggi sotterranei hanno portato alla luce un’importante struttura ipogea: un corridoio in muratura, verosimilmente parte di una condotta idrica risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Secondo le prime analisi di esperti del settore, il cunicolo potrebbe appartenere al sistema di drenaggio della falda freatica della collina di Macamarda, progettato per proteggere l’abitato dall’umidità e, al contempo, per convogliare le acque verso i grandi serbatoi cittadini.
È altamente plausibile che questa condotta, di cui esistono precedenti documentati anche in progetti di fine ’800, si colleghi a un percorso idrico che da via Don Minzoni attraversava il "diurno", si estendeva lungo via De Blasis e via A. Persio, per poi contribuire all’alimentazione del Palombaro Lungo. Analogamente, sappiamo dell’esistenza di un cunicolo in via Gramsci, in origine collegato alla fontana Ferdinandea, oggi scomparsa.
Come consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, ritengo che questo rinvenimento non debba in alcun modo essere ignorato. Al contrario, rappresenta un’occasione unica per arricchire il progetto in corso con un elemento di grande valore storico e identitario.
La mia proposta è semplice e concreta: lasciare il manufatto visibile e integro, integrandolo nel disegno del parco, con una teca trasparente o una passerella che ne consenta l’osservazione. Esempi in questo senso esistono, come il recupero in corso degli affreschi di Porta Pistola. Al contrario, non possiamo permetterci di ripetere errori già commessi, come l’interramento delle necropoli ritrovate anni fa, che ha rappresentato una grave perdita per la memoria archeologica della città.
Matera è una città stratificata, dove ogni cantiere è un’occasione di scoperta. È nostro dovere, come rappresentanti delle istituzioni e amministratori pubblici, adottare una visione che non contrapponga sviluppo e tutela, ma li armonizzi, in questo senso propongo anche il coinvolgimento dell'Università della Basilicata in virtù della Carta del Potenziale Archeologico firmato durante il mio mandato.
Confido che il sindaco e la nuova Giunta accolgano questa proposta con spirito costruttivo, tutelando ciò che resta del nostro passato più profondo. Solo così potremo costruire un futuro che non rinneghi, ma valorizzi, le nostre radici.
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