''Come un fiore sul quaderno'', Isa Grassano presenta a Matera il suo nuovo romanzo

 


MATERA - Due sorelle, la piccola Speranza e Rosa, la sorella maggiore che vive in Svizzera e che condiziona e vivifica il racconto. Un legame misterioso ma determinante. Nel suo nuovo libro - "Come un fiore sul quaderno" - tra memoir e romanzo, pubblicato per Giraldi editore, Isa Grassano parte da un episodio della sua infanzia, gioca attorno al filo della memoria, torna a oggetti e ricordi un po' veri e un po' inventati e riporta a una terra che non c’è più. Tra le oltre duecento pagine scorrono le immagini di una Basilicata magica, arcaica, solitaria, generosa, adornata dall'abito elegante della nostalgia, e si compone una geografia intima di una infanzia in cui anche i luoghi - le strade deserte, le case, il campo sportivo, la scuola –, le sensazioni e i sapori, diventano familiari a chi legge sin da subito.

La bambina Speranza e la Speranza adulta (trasferitasi sulla riviera romagnola) vengono presentate contemporaneamente nello spazio del libro, ma si muovono asincronicamente nel tempo, invitando il lettore ad un andirivieni piacevole e pieno di suspense.

Attraverso dei flashback e una corrispondenza con lettere scritte a mano, il passato si dipana come una sorta di seduta di psicoanalisi, grazie a Filippo, dieci anni, capace di accendere scintille nei ricordi. 

Un romanzo sui legami familiari degli anni Ottanta eppure molto contemporaneo, scritto con la più sconcertante miscela di candore e consapevolezza, in cui emergono insicurezze, il “non sentirsi mai abbastanza”, i vuoti mai riempiti, le ristrettezze economiche, ma anche momenti pieni di sole e di amore per la vita. Una sfida del passaggio alla vita adulta che è di tutti quelli che prima o poi spiccano il volo lontani dal nido familiare. 

Traspaiono anche considerazioni filosofiche che riportano al pensiero nietzscheano “Chissà perché da grandi si smette di giocare?”.


Forte anche l'importanza data ai “luoghi dell’anima”, dai calanchi di Craco, ai Sassi di Matera, dalle Dolomiti Lucane alla Rabatana di Tursi. E spazio alla gastronomia lucana: Speranza gestisce un ristorante sul mare romagnolo, “La Streghetta”, a ricordare i riti antichi delle masciare, le fattucchiere che praticavano l’affasc’na, il rituale magico-religioso di espressioni oratorie e gesti per curare i malanni e scongiurare il malocchio. E non possono mancare i piatti legati alla memoria, chiamati “piatti nostalgia”, che hanno un’anima e sono legati a ricette ereditate dalle nonne, dalle zie, dalle comari. Insomma, piatti capaci di far rivivere, nei sapori e nei profumi, le persone che in qualche modo li hanno preparati un tempo per noi, anche se non ci sono più. 

Una traccia innovativa e originale, con episodi comici - tipici di una commedia leggera - e per certi versi tragici, che spiazza nel finale in una sorprendente verità, capace di riscrivere le esistenze e di cambiarle, ma allo stesso tempo porta a fare pace con le bambine che siamo state. 

La copertina, opera dell’artista Alessandra Montanari, è realizzata con i ritagli dei quaderni di quinta elementare dell'autrice.

Orgogliosamente lucana, vive da molti anni a Bologna. Giornalista professionista freelance, collabora con le più importanti testate nazionali tra cui "I Viaggi di Repubblica" e il settimanale "Intimità". Scrive di attualità, interviste a personaggi, storie vere, turismo, libri. Cura il blog amichesiparte.com, "per sole donne, non donne sole". È cofondatrice del Constructive Network (giornalisti e comunicatori che divulgano il giornalismo costruttivo in Italia). Tiene corsi di formazione per l’Ordine dei Giornalisti, è tutor al Master in Giornalismo di Alma Mater Studiorum Università di Bologna e ha vinto numerosi premi giornalistici e riconoscimenti. In passato ha scritto diverse guide "emozionali" (tra cui "101 cose da fare gratis in Italia per Newton Compton) e lettere per antologie letterarie (Lettere alla Madre e al Padre per Morellini Editore). 

Per Giraldi Editore ha già pubblicato con successo, anche mediatico, "Un giorno sì un altro no". Vivrebbe un'estate perenne, ama viaggiare, leggere, scrivere a mano e sogna una casa vista mare. La sua carta vincente è il sorriso e il suo mantra una frase di Pablo Neruda: «È vietato non cercare la tua felicità».