
Nelle oltre 6 ore di discussione il Pm, che segue il caso dal 1999 e conosce i 72 faldoni che raccolgono le 40mila pagine del processo, ha descritto la personalita' dell'imputato dall'adolescenza, dagli episodi noti gia' al tribunale dei minori, fino agli ultimi eventi, accennando anche alla condanna inflitta a Danilo Restivo dal tribunale inglese per l'omicidio della vicina di casa Haether Barnett. Un giovane che conosceva bene gli ambienti della chiesa della Santissima Trinita', ben noto all'ex parroco don Mimi' Sabia, poi deceduto.
Il pm Volpe ha fatto cenno anche alle omissioni della gerarchia ecclesiale potentina, che non avrebbe esercitato il potere di controllo riconoscendo 'autonomia a don Mimi'. Anche le lacune investigative della primissima fase sono state citate nell'aula gup del tribunale di Salerno. E' stata ricordata la mancata acquisizione, nel giorno della scomparsa di Elisa, degli abiti che indossava Danilo Restivo, con la mancata perquisizione richiesta da un agente della squadra mobile, oggi in pensione e venuto a Salerno per dare solidarieta' alla famiglia Claps, che in un'informativa alla procura di Potenza gia' ipotizzava il coinvolgimento dell'ex studente di giurisprudenza.
E in aula e' emersa anche la testimonianza, che lo stesso Gildo Claps ha detto di ignorare, di due sorelle, ascoltate nel 2010, che hanno riferito un episodio accaduto nel 1992, un anno prima del delitto Dlaps. Le due giovani di Potenza furono invitate da Restivo nei locali attigui alla chiesa, con il pretesto, lo stesso usato da Restivo con Elisa, di un regalo. Le due sorelle inizialmente hanno seguito il giovane per le scale che conducevano al sottotetto, poi si sono mostrate perplesse. E alla fine sono scappate di fronte alla reazione violenta di Danilo rispetto alla loro titubanza.
Dopo le perizie scientifiche compiute poi sul corpo di Elisa Claps, sui calcinacci e sul fogliame che ricoprivano i resti e sul sottotetto della chiesa, il pm ha ricordato le testimonianze discordanti sulle ore cruciali di quel 12 settembre 1993. Al gup Elisabetta Boccassini tocchera' pronunciarsi sulla richiesta di condanna a 30 anni di carcere, L'udienza riprendera' giovedi' prossimo con la discussione del legale della famiglia Claps Giuliana Scarpetta, che nell'udienza di oggi ha gia' ottenuto un primo importante risultato contestando la costituzione di parte civile della Diocesi di Potenza.
Il gup, nonostante i pm Volpe e D'Alessio non si siano opposti, ha rigettato l'istanza del vescovo Agostino Superbo, presentata dall'avvocato Donatello Cimadomo, ritenendo la rivendicazione del danno subito, per la presenza del corpo di Elisa nel sottotetto della chiesa, in contrasto con l'omesso controllo sugli stessi locali. Attesa per la prossima udienza anche l'arringa del difensore di Restivo, l'avvocato Mario Marinelli, che durante tutta la fase delle indagini ha rivendicato l'innocenza del suo assistito, mantenendo sempre un profilo basso sulla strategia difensiva.
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